GIACIMENTI AURIFERI NELL'ETNA: NASCE LA NUOVA CORSA ALL'ORO

La notevole attività eruttiva dell'Etna ha fatto nascere in Italia un'imprevista, quanto affascinante corsa all'oro. Nei corsi d'acqua che nascono o scorrono vicino al maestoso vulcano, si trovano pagliuzze e pepite d'oro che non hanno niente da invidiare ai giacimenti auriferi dell'Alaska.
I cercatori artigianali che si affollano alle pendici del vulcano sono in gran parte disoccupati che non hanno alternative. Alfio avrà poco più di trent'anni, una laurea in economia presa a Messina, indossa un paio di laceri jeans tagliati e una felpa di Superman, racconta la sua storia con le gambe immerse fino alle cosce nell'acqua fangosa di una grande pozzanghera a margine del fiume Alcantara: "Qui lavoriamo in gruppo - dice - io sono il più grande e sono il capo. A fine giornata mi viene consegnato tutto l'oro trovato, io so a chi venderlo. Poi ci dividiamo il denaro che è sempre poco. La speranza è di trovare una grossa pepita e fare la nostra fortuna. È come giocare a Poker, si vince raramente".
Alfio con i suoi compagni lavorano dall'alba al tramonto e quasi sempre guadagnano dai cento ai duecento euro al giorno a testa. "Non è un buon lavoro, ma l'alternativa è tornare a fare ciò che facevo prima, cioè lavorare in un call center a 2,50 euro l'ora o in uno studio commerciale a fare tirocinio gratis. Potevo rimanere a fare lo schiavo oppure andare a Londra, ma io ho dignità e amo la mia terra.".
Le parole di Alfio sono la migliore spiegazione di ciò che accade in queste remote zone dell'Italia, che sono sì remote ma ricchissime, e c'è di tutto: cobalto, uranio, coltan, oltre naturalmente all'oro. Queste materie prime potrebbero essere una benedizione per questa gente, invece sono una maledizione. La mafia, la corruzione politica, i sindacati venduti, Equitalia, che infestano la società sono il frutto della avidità dello Stato, elìte politiche, multinazionali, faccendieri e lobby economiche che si contendono il controllo di questi territori e delle ricchezze che contengono.
Salvatore Moltalbano