ECCEZIONALE RITROVAMENTO NEL CASTELLO DI PIZZO: TROVATO IL TESORO DI GIOACCHINO MURAT.

Una scoperta eccezionale che ha lasciato senza parole la cittadinanza di Pizzo: ritrovato il tesoro di Gioacchino Murat. Come quasi tutti i grandi rinvenimenti storici, anche questo è frutto della casualità. Durante i lavori di messa in sicurezza del Castello di Pizzo, è stata trovata una botola segreta proprio nella cella dove è stato rinchiuso Murat, Re di Napoli e cognato di Napoleone Bonaparte. L'ingegnere Tommaso Fulcanelli, dietro autorizzazione della Sovraintendenza, dopo averla aperta si è calato in un lungo corridoio scavato nella pietra di tufo che lo ha portato in una stanza segreta. Qui, tra muffe e umidità, l'eccezionale ritrovamento: un'anfora in ferro(come quelle che si usavano per il trasporto di spezie nei primi anni del XIX sec.) piena di monete d'oro e un baule con decine di fogli arrotolati tutti che riportavano la firma autografa dello sfortunato statista.  Accanto un sacco di yuta, in uso nella gendarmeria francese nei primi dell'Ottocento, con i resti di un pasto e quelli che sembrano gli avanzi di un tartufo di Pizzo. Secondo una leggenda, infatti, il celebre statista il giorno prima di morire, ha ricevuto la visita di una donzella di Brognaturo, che lo ha deliziato col famoso dolce del luogo.
Le monete in tutto sono 327, tutte coniate tra il 1803 e il 1813, sono in condizioni quasi perfette.
I fogli avranno bisogno di un delicato restauro. Secondo le prime indiscrezioni, i manoscritti riportano in maniera dettagliata gli accadimenti di quei cinque giorni fatali tra l'8 e il 13 ottobre 1815 data della fucilazione di Murat. Grande soddisfazione tra le autorità calabresi, che si stanno recando al Museo della Pesca di Pizzo dove è stato temporaneamente collocato l'inestimabile tesoro, protetto da un cordone di agenti.