IL CANONE RAI LO PAGHERA' CHI HA UN ACCESSO AD INTERNET...QUINDI TUTTI!!!

Da gennaio 2015 la tassa più odiata del BelPaese torna sotto mentite spoglie: la chiameranno “contributo al servizio pubblico radio-tv” e la pagheranno tutti i possessori di un contratto per la fornitura di energia (forse integrata nella bolletta elettrica – il Governo deve ancora decidere questo dettaglio).
Ah, e siccome siamo in piena era digitale, si è pensato di allargare il bacino d’utenza della tassa, ops scusate, del contributo: non serve più avere il televisore in casa, è sufficiente possedere uno smartphone, un tablet o un pc, insomma qualsiasi dispositivo sia in condizione di connettersi ad internet e visualizzare i programmi televisivi Rai.

Perché questa scelta

Il mancato pagamento del balzello è un’abitudine tutta italiana che va avanti da anni ormai. È stata raggiunta quota 600 milioni di euro di mancati introiti, con territori in cui si è raggiunta quota 90% di contribuenti evasori.
Così in questo periodo di magra è sembrata una buona idea cercare il modo di far pagare il contributo ad un maggior numero di persone, riducendo di fatto l’evasione.
 

Cosa cambia per il contribuente

Ricordiamo che l’ammontare della tassa ha raggiunto quota 113,50 euro ed è democraticamente uguale per tutti.
Nella sua nuova veste, il contributo avrà un importo ridotto, variabile tra i 35 e gli 80 euro, in base alla fascia di reddito di appartenenza.
Sarà quindi necessario calcolare l’ISEE per individuare in quale fascia rientrare e il conseguente ammontare da pagare.
Di fatto, da gennaio 2015, la cifra dovrebbe essere inserita direttamente in bolletta (non è dato sapere se in un’unica soluzione o rateizzata), lasciando quindi al contribuente gli oneri del caso: ovvero accertarsi della correttezza dell’indicatore ISEE ma soprattutto dimostrare di non possedere televisori o dispositivi digitali (pc, smartphone, tablet e simili).
Sembra anche siano previste delle esenzioni per i redditi inferiori ai 7.500 euro.

Interrogativi senza risposta

Ad oggi, queste le voci (urlanti) di corridoio su cui il Governo ha basato le discussioni interne. Ma ci si chiede già cosa succederà ad aziende, uffici (pubblici e privati in cui i computer servono per lavorare), imprese e negozi (in particolare quelli dediti ad informatica ed elettronica)? E ai proprietari di seconde case al mare, in campagna o in montagna, frutto di anni di sacrifici e fruite solo per un breve periodo di vacanze durante l’anno?
Probabilmente, almeno stando alle normative attuali, resteranno fuori dagli obblighi di pagamento i militari delle Forze Armate, quelli appartenenti alle Forze Nato, gli agenti diplomatici e consolari e, forse, anche i politici. Mentre tutti gli altri (e sono davvero tantissimi) dovranno sorbirsi questo nuovo contributo obbligatorio.