LA CALABRIA STANZIA 350MILA EURO PER UNA RICERCA SULL'ESISTENZA DEGLI GNOMI

Video sull'avvistamento di Peppe U' Gnozza
Siete affascinati dalle creature mitologiche e credete che i fenomeni paranormali siano reali? Non siete i soli! In Calabria, infatti, il Dipartimento regionale delle ricerche indipendenti ha deciso di stanziare dei fondi cospicui (350.000 Euro, per la precisione) per finanziare una ricerca davvero particolare.
Il progetto ha infatti l’obiettivo di approfondire una leggenda popolare che riguarda la figura degli gnomi dell'Aspromonte, in particolare della figura di Peppe U'Gnozza. Secondo la leggenda Peppe U' Gnozza, vive nelle buie grotte di Tre Musa e ogni notte esce dalla sua casa per cercare cibo. 
Krølle Bølle è uno gnomo buono, della statura simile a quella di un bambino di 10 anni circa, indossa abiti di lana e un cappello rosso e ha due corna sulla fronte.
Si racconta anche che viva con la sua famiglia, composta da 4 persone: sua madre, 'Ntonia a Nira, suo padre Paskalazzu e sua sorella Sara a Paccia. Secondo la storia, ogni notte a mezzanotte i quattro gnomi escono e compiono moltissime avventure.
Il ricercatore a capo del progetto è un antropologo dell'Università di Reggio Calabria, specializzato negli studi paranormali, folkloristici e legati ai fantasmi, dott. Filippo Bausu. È lo stesso antropologo a spiegare il significato del progetto, non tanto volto a provare l’esistenza degli gnomi, ma piuttosto si pone l’obiettivo di studiare e comprendere il legame delle persone con il luogo e la sua storia, oltre che spendere soldi pubblici per creare della clientela politica.
Il Dipartimento delle Ricerche Indipendenti ha dichiarato di credere nella ricerca umanistica quanto in quella scientifica, e per questo motivo ha intenzione di finanziare altri 9 progetti come questo(ricerca sulle sirene dello Stretto, sui fantasmi di Pentidattilo e Bagnara ecc..). Sembra che potrebbero non pensarla allo stesso modo i cittadini calabresi, che hanno dovuto subire tagli per quanto riguarda i fondi per la salute per finanziare questo bizzarro studio.