NO ALLA TRASFUSIONE. GATTO DI UN TESTIMONE DI GEOVA MUORE DAL VETERINARIO

Testimone di Geova dice «no» alla trasfusione di sangue e fa morire il proprio gatto il giorno dopo. Era arrivato al pronto soccorso con valori ematici molto bassi, una condizione di astenia, tachicardia ed evidente pallore. I medici avevano prospettato una trasfusione di sangue per ripristinare i valori, ma il Rocco B. il padrone del gatto non ha dato il consenso.
Al pronto soccorso il gatto era arrivato particolarmente affaticato. Dai primi esami clinici erano risultate subito delle preoccupanti insufficienze. Gli ulteriori esami del sangue avevano rilevato dei valori bassi, soprattutto l’emoglobina che segnava appena 5. In genere sotto la soglia dei 12 g/dl il caso è rischioso, tanto che i medici avevano subito richiesto ulteriori accertamenti con emocromo ed i parametri di funzionalità epatica e renale. Valori allarmanti per i quali l’unica terapia immediata era una trasfusione di sangue per ristabilire il numero di globuli rossi e ripristinarne le funzionalità. I veterinari, però, dopo aver spiegato che al paziente sarebbe stato iniettato del sangue per via endovenosa prima di procedere con alte terapie, si sono ritrovati davanti ad un netto rifiuto.
Per questo il povero gatto di nome Ciro, un persino di otto anni, è morto tra atroci sofferenze.
A giustificare il motivo del «no» una questione strettamente religiosa. L’uomo e la famiglia sono Testimoni di Geova e come impone il loro credo religioso, non possono accettare sangue di un’altra persona e lo stesso vale per i loro animali domestici. Un divieto che se non rispettato potrebbe portare alla «dissociazione», ossia all’allontanamento dalla comunità di Jehovah.