AVVISTATO UOMO PESCE NELLO STRETTO DI MESSINA. PANICO TRA I BAGNANTI.

Nel corso degli ultimi due mesi, i residenti di alcune zone costiere di Messina e Villa San Giovanni, nello Sretto di Messina, avrebbero segnalato la presenza di una creatura anfibia il cui aspetto viene descritto come somigliante a quello di un essere umano.
A giugno del 2017 il resoconto di alcuni testimoni oculari, membri dell’equipaggio della porta container russa Catarina Baleeva, è stato riportato da alcuni criptozoologi accorsi da ogni parte d'Europa per indagare sul fenomeno:
“Quella creatura nuotava accanto alla nave, seguendone da parecchio tempo la rotta”, dichiara il capitano Gafar Gasanof. “All’inizio pensavamo fosse un grosso pesce, poi abbiamo notato dei capelli sulla testa del mostro, e le pinne parevano davvero strane… la parte anteriore del suo corpo era munita di braccia!”
in realtà, nessuno prese sul serio il comandante del peschereccio. Il suo racconto suonava troppo ridicolo, specie a chi pensava che l’uomo potesse aver alzato un po’ il gomito mentre si trovava a bordo.
Subito dopo la pubblicazione dell’intervista, invece, gli uffici del giornale iraniano si sono ritrovati sommersi dalla posta dei lettori, i quali sostenevano la storia come un’ennesima dimostrazione dell’esistenza del cosiddetto "uomo del mare". Le numerose lettere precisavano che molti pescatori avevano ripetutamente visto la sconosciuta creatura, sia in mare che a riva, dopo che i vulcani erano tornati in attività a febbraio, e a seguito dell’intensificarsi dei movimenti tellurici degli ultimi anni.
Ogni diretto testimone sembrava fornire una simile descrizione del presunto umanoide marino. Fra i 175 e i 188 cm. di altezza, corporatura robusta, stomaco prominente e squamato a pettine. Braccia e gambe che appaiono più tozze e pesanti di quelle d’una persona di media costituzione; le estremità pinnate, con quattro dita nelle mani palmate, munite di artigli. La pelle di un pallore lunare, con dei capelli di colore nero e verdastro. La figura avrebbe poi grandi occhi tondi, spine su una protuberanza a becco che ricorda il muso dei delfini, e una bocca piuttosto larga, sporgente nella parte superiore delle fauci, mentre il labbro inferiore degrada direttamente sul collo, in assenza del mento.
Secondo gli esperti vivrebbe all'interno dei numerosi relitti affondati nello Stretto di Messina e si nutrirebbe di posidonia, pesci luna e pesce azzurro.

REGGIO C: UOMO FA SESSO CON UNA BUCA STRADALE. DENUNCIATO

Non si può cadere cosi in basso. Più in basso dell’uomo, se così si può definire,  che è stato ripreso in un video amatoriale mentre, sdraiato per terra a pancia in giù per strada, fa  sesso con una buca in strada. Si avete letto bene. L’uomo provava piacere strofinando le sue parti intime per terra.  Gli studenti che hanno assistito alla scena raccapricciante dalle finestre delle loro aule di studio sono rimasti scandalizzati.  L’uomo era accovacciato “a quattro zampe” e accanto a un furgone.  In pratica, si sono affacciati alla finestra e, sdraiato per terra tra il muro dell’abitazione e un furgone parcheggiato, c’era un uomo disteso a pancia in giù. Questa persona si era calata pantaloni e mutande, e stava eseguendo dei movimenti che è difficile equivocare, anche se sarebbero stati normali se sotto di lui ci fosse stata una donna. Non una buca stradale. L'uomo è stato denunciato, mentre la buca è stata ricoperta con del bitume.


LAMEZIA:TROVATA MOSTRUOSA CREATURA NELLA FOCE DEL FIUME AMATO

Pensando a tutto ciò che di orribile può popolare i nostri incubi, sembra davvero difficile battere la foto di quella che sembra essere il temibilissimo chupacabra che da un paio di anni sta terrorizzando i boschi e gli allevamenti di Piano della Gorna.
Questa creatura è stata ritrovata nelle foci del fiume Amato, nei pressi di Lamezia Terme. Forse la cosa più spaventosa sono i denti (come si può vedere nella foto) che hanno uno scopo molto chiaro: i Chupacabra agganciano la preda, per bere il loro sangue, e infliggere loro particolari mutilazioni.
Alcuni criptozoologi di fama mondiale, pensano che si tratti di un chupacabra appartenente ad un branco proveniente da Chernobyl, che si sono insediati nelle montagne calabresi per il clima favorevole e all'abbondanza di selvaggina.
A Chernobyl, infatti, ci sono state diverse segnalazioni di attacchi nelle fattorie da parte di strane creature, che ricordano nell'aspetto il famoso chupacabra( segnalato in alcune zone delle Americhe e in Europa). Sono stati rinvenuti animali con strani morsi e completamente privi di sangue
Con molta probabilità in Ucraina non pensano che questa misteriosa creatura sia un tipo di animale sconosciuto alla scienza, oppure una creatura di origini aliene, ritengono più plausibile che questa creatura sia il risultato di mutazioni dovute al disastro di Chernobyl.

MAR JONIO:RITROVATO IN MARE RELITTO GRECO CON UNA STATUA DI BRONZO

Taranto, scoperto relitto di una nave risalente all'epoca greca con a bordo una statua. Grazie alla segnalazione di un sub amatoriale, sono stati scoperti a Taranto i resti di una nave probabilmente di epoca ellenistica. A bordo del relitto, secondo quanto segnalato dal sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, è stata individuata anche una statua. Del ritrovamento è stata informata la Soprintendenza archeologica. Secondo alcuni storici potrebbe trattarsi della nave che stava trasportando il terzo bronzo di Riace, da Taranto all'antica Reghion.
Una leggenda racconta della nascita della città di Taranto risalendo a circa 2000 anni prima di Cristo, ad opera di Taras, uno dei figli di Poseidone. Taras sarebbe giunto in questa regione con una flotta, approdando presso un corso d’acqua che poi da lui stesso avrebbe preso il nome: il fiume Tara. Sempre secondo questa leggenda, Taras avrebbe edificato una città che egli dedicò a sua madre Satyria o a sua moglie Satureia e che chiamò quindi Saturo. Un giorno Taras sarebbe scomparso nelle acque del fiume e dal padre sarebbe stato assunto fra gli eroi.

FREDDO SHOCK: REGISTRATI AD ASIAGO -31,8 GRADI

Il record è sull'Altopiano di Asiago, con -31,8 gradi registrati nella stazione meteo posta nella località isolata di Dolina Campoluzzo a 1.768 metri d'altitudine, dove abitualmente vengono rilevate le temperature "estreme", ma l'ondata di gelo è tornata a interessare il Veneto con minime al di sotto dei 9 gradi a fondovalle e -7 gradi in quota. In altre zone non abitate, come Passo Cimabanche la minima si è fermata a -24,6 gradi, a Pian Cansiglio e Piana di Marcesina -23. Fra i paesi più freddi Santo Stefano di Cadore con -18.2, Asiago -17.7, Pescul (-17.3, Sappada -16.2 e Santa Giustina Bellunese -16. A Cortina -12,4 gradi, con uno scarto sulla media di -7,5 gradi.
In Alto Adige la scorsa notte è stata la più fredda degli ultimi sette anni, informa il meteorologo provinciale Dieter Peterlin su Twitter. A Monguelfo, in val Pusteria, la minima è stata infatti di -21,2 gradi, a Dobbiaco di -19,1, a Brunico di -19,0 e a Sesto di -18,8 gradi. L'ultima notte con valori sotto i -20 gradi risale al dicembre del 2009, ricorda Peterlin. Nei prossimi giorni non sono attesi nuovi record, ma resterà comunque molto freddo.

FUKUSHIMA: SBOCCIA GIGANTESCO FIORE RADIOATTIVO

In un parco naturale di Fukushima è sbocciato un fiore alto oltre 2 metri, una vera rarità. Il fiore è stato già considerato come il fiore più grande del mondo.
Il fiore fa parte della specie Amorphophallus titanium ed è sbocciato per la prima volta in cinque anni il 12 gennaio 2017 nel parco botanico della città di Chofu, vicino Fukushima.
Secondo alcuni testimoni, che hanno visitato il parco naturale, il fiore odorerebbe in maniera strana, addirittura di carne avariata e fa venire forti mal di testa dopo un'esposizione di un paio di minuti.
Nonostante ciò, in migliaia si sono riversati fin dalla prima mattina nel parco botanico per poter vedere dal vivo, dopo aver presenziato ad una lunga fila, il fiore gigantesco che sembra essere uscito dal film di fantascienza.
Il fiore ha raggiunto questa insolita altezza a causa di una mutazione genetica dovuta all'esposizione dei semi alle radiazioni di Fukushima e la sua insolita dieta è composta da piccoli roditori, insetti e uccelli.


CALABRIA: FERITA LUCERTOLA GIGANTE. TERRORE NELLA ZONA

Ogni tanto ci piace raccontarvi degli strani animali che "sbarcano" in questa terra meravigliosa, la Calabria. Ragni enormi che a volte causano anche problemi di ordine pubblico, strane creature spiaggiate dopo violente mareggiate e avvistamenti di misteriose creature volanti che terrorizzano la popolazione.
Oggi vi raccontiamo invece di un ritrovamento di un animale strano ed eccessivamente grande, ma che non è un ragno, bensì una lucertola del Senegal. Il fatto è avvenuto nei giorni scorsi nei dintorni di Palmi(RC). Un signore di 80 anni, tal Rocco P. era in casa quando ha deciso di uscire per fare una passeggiata in compagnia della sua ventiquattrenne badante moldava, quando hanno visto qualcosa che gli ha scioccati profondamente. Ma cosa ha visto il povero ottantenne e la sua amante-badante? Vicino al muro di casa sua c’era una lucertola, dalle dimensioni enormi e mai viste prima. Il mostro in questione era lungo 1,50 metri e avrà avuto un peso di circa 40 kg. L’enorme lucertola era letteralmente appesa ad una parete della casa, e con la coda stava colpendo ripetutamente una grondaia. E' rientrato in casa, ha preso la sua lupara d'ordinanza ed ha ferito gravemente la lucertola facendola scappare. La lucertola appartiene alle Lace Monitor Lizard, tipiche dell’Africa dell’ovest, che possono raggiungere delle dimensioni davvero enormi, ed un peso di 70 kg.
Alcuni zoologi sostengono che possa essere arrivata al Porto di Gioia Tauro con un carico di merce orticola oppure, cosa più ovvia, trasportata da qualche migrante senegalese. E' usanza, infatti, nel Senegal allevarla fino all'ottavo mese per poi sgozzarla e fare gli insaccati.