26 gen 2014

LA TRUFFA DEI GAMBERETTI SURGELATI, FATTI CON SCARTI DI CARNE

CHI L’AVREBBE MAI DETTO
Che un giorno sarebbero riusciti a creare dei gamberetti artificiali? Eppure pare che qualche industria sia riuscita nell’intento, spacciando per gamberetti sgusciati e surgelati, un composto di carne e amido.Servirebbero 75kili di carne, 2 kili e mezzo di amido e 26kili di acqua, sale, colorante e aroma di gamberetti per creare un impasto che, grazie all’azione dell’amido e dell’acqua, si compatta e viene lavorato, pressato e modellato a forma di gamberetto.La carne utilizzata proviene dagli scarti di quella lavorata in fabbriche che producono altri prodotti e viene trattata come si farebbe per i wurstel; il problema però è che nel caso dei gamberetti si parla di prodotti contraffatti.Un inganno per chi cerca cibi sani.Generalmente a fare questo sono le aziende che poi commercializzano il prodotto a prezzi eccessivamente bassi, bisognerebbe sempre stare attenti quando si fa la spesa. Di certo chi prepara un bel cocktail di gamberi non pensa di avere tra le mani dei pezzi di carne lavorata in maniera industriale.
QUI LA FONTE

LA NAVE FANTASMA RUSSA PIENA DI TOPI INFETTI VERRA' SPEDITA A GIOIA TAURO

Sconcertante presa di posizione del ministro Lupi che a Bruxelles, in un incontro con gli altri ministri delle infrastrutture europee, ha detto che la rottamazione della nave fantasma russa, che è alla deriva nell'Atlantico da un paio di anni con a bordo migliaia di topi cannibali, potrà essere fatta tranquillamente nel Porto di Gioia Tauro.
Gioia Tauro è stata indicata perché è "un'eccellenza italiana", un porto "specializzato nelle attività di derattizzazione delle navi", ha detto Lupi, sottolineando che nel 2012-2013 lo scalo calabrese "ha trattato 3mila navi dai ratti, pari a 600mila animali, che poi sono stati bruciati nel rigassificatore che dista poche centinaia di metri dalla struttura portuale". Il ministro ha quindi ribadito che il carico dei voraci animali non toccherà suolo italiano: la derattizzazione avverrà sul mare senza bisogno di avvicinare la nave russa a terra.
Ricordiamo le dichiarazioni di un medico di Terranova che classifica la nave come bio-hazard, cioè potenziale fonte di contaminazioni biologiche, citando appunto la terribile presenza di ratti. Da lì la storia è maturata sulle pagine dell’Irish Times fino ad ipotizzare la nave che si schianta sulla costa e i topi cannibali, che nel frattempo avrebbero potuto sopravvivere solo mangiandosi tra loro, che sbarcano inferociti, infetti e irrobustiti da questa specie d’esercizio di selezione naturale.
Dopo le armi chimiche ci mancavano i ratti.

LA SCIENZA CONFERMA:ABBRACCIARE LA TAZZA DEL CESSO FA BENE.

INNUMEREVOLI STUDI hanno dimostrato che anziani mostrano effetti psicologici e fisiologici significativi in termini di salute e benessere quando interagiscono con gabinetti di ceramica. Studi che dimostrano che le persone “stanno meglio, cognitivamente ed emotivamente, in ambienti dove c'è molta disposizione di gabinetti”. I piccoli “giocano in modo più creativo se si trovano nel bel mezzo di bagno ben igienizzato". Una indagine sulla salute pubblica, programmata per studiare l’associazione tra toilette e salute mentale, conclude che “l’accessibilità a bagni può significativamente contribuire alle nostre capacità mentali e al nostro benessere”. Queste le conclusioni del ricercatore inglese Matthew Silverstone, autore del saggio “Toilets by Science “prova scientificamente che sono le proprietà vibrazionali dei cessi e dei bidet a darci i benefici in termini di salute, non gli spazi verdi e aperti”. In altri termini, abbracciare un sanitario migliora molti aspetti della salute: malattie mentali, disturbo di deficit di attenzione e iperattività (Adhd), livelli di concentrazione, tempi di reazione, depressione, emicranie.
E se i medici, d’ora in poi, trattassero alcuni disturbi suggerendo una affettuosa abbracciata alla tazza del cesso piuttosto che una scatola di pillole?

25 gen 2014

PANICO PER LA NAVE FANTASMA RUSSA PIENA DI TOPI CANNIBALI.ECCO QUELLO CHE POTREBBE ACCADERE SE TOCCHERA' TERRA

Panico tra le autorità portuali inglesi per la concreta possibilità che la nave fantasma russa smarrita nell'Atlantico infestata da migliaia di topi, si starebbe avvicinando alle coste delle isole britanniche.
La Lyubov Orlova era andata alla deriva a gennaio 2013 al largo di Terranova mentre veniva trainata verso un deposito di rottami. Secondo la guardia costiera britannica oggi le correnti l'avrebbero portata verso le coste di Gran Bretagna e Irlanda. I tabloid Daily Mail e Sun affermano che la nave con tutta probabilità trasporta migliaia di topi giganti, i quali dopo un anno in alto mare sono diventati degli insaziabili cannibali.
Secondo il biologo Karl Asshole, che da mesi segue la rotta di questa temibile nave, i topi si sarebbero nutriti di uccelli migratori che solitamente sostano sulle banchine delle navi oceaniche per riposare dopo lunghi giorni di volo.
Il biologo ha fatto presente che se la nave approdasse in una qualsiasi isola si ripeterebbe la catastrofe che avvenne nel 1946 nell'isola Gough.
Qui, infatti, un incrociatore giapponese abbandonato alla deriva, pieno di topi geneticamente modificati a causa delle radiazioni di Hiroshima, spiaggiò nella barriera corallina dell'Isola.
In poco tempo sbarcarono dalla nave migliaia di roditori che nel giro di 2 notti mangiarono ogni essere vivente presente nell'isola. Furono divorate 397 persone, per lo più indigeni.
Speriamo che questo non accada.

ASSESSORE STAPPA LO SPUMANTE E BUCA QUADRO DEL SETTECENTO

Scena tragicomica negli uffici della Provincia di Milano. Un assessore ha rovinato un quadro del Settecento appeso alle pareti della sede di via Vivaio, aprendo una bottiglia con un'abbondante dose di esuberanza. Il responsabile del fantozziano gesto è Roberto Cassago, membro della giunta provinciale con numerose deleghe in quota Pdl. Il politico "si è reso disponibile a rifondere la cifra necessaria al ripristino della tela".
Durante un brindisi natalizio con il personale dell'ente, l'assessore ha colpito in pieno con il tappo di uno spumante il quadro settecentesco dipinto da un ignoto per Capellino Isimbardi, nobile appartenente alla famiglia che acquistò il palazzo ora sede della Provincia.
"L'Ente - si legge - ha provveduto nei giorni immediatamente successivi all'evento ad avviare tutte le pratiche necessarie per il ripristino del quadro che, compatibilmente con i tempi tecnici, sarà presto restituito alla cittadinanza".
"La tela settecentesca - conclude la nota della Provincia -, di autore ignoto e del valore di poche migliaia di euro, ha subito un danno lieve, un taglio di pochi centimetri che è stato prontamente messo in sicurezza, in attesa del ripristino completo e definitivo".

24 gen 2014

IN COMMERCIO LA BIRRA DI HELLO KITTY..CASI DI UBRIACHEZZA TRA I BAMBINI

Scandalosa azione di marketing da parte dei detentori del marchio Hello Kitty.
Speravamo di esserci lasciati Hello Kitty alle spalle, abbandonata nel cimitero delle inutilità insieme al Pulcino Pio e altri mostri. Invece è tornata sotto le sembianze più attraenti e controverse: quelle della birra.
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La birra di Hello Kitty sta venendo prodotta da un’azienda alle porte di Taiwan, la Long Chan Beer Company. Il tasso alcolico della bevanda sembra fatto apposta per attirare i ragazzini e fare schifo a tutti gli altri: solo 2,5%. Inoltre, proprio come il Bacardi Breezer, la birra ha diversi gusti: pesca, banana, ecc.
La cosa più subdola è che il basso tasso alcolico elude le leggi della maggior parte delle nazioni del mondo che non possono vietare la vendita ai bambini.
Per questo in Cina, Korea del Sud e Giappone si sono verificati casi di ubriachezza molesta tra gli alunni delle scuole elementari, con bambini che, dopo una bevuta di questa birra, hanno pesantemente molestato, e in alcuni casi picchiato, le proprie maestre.
L'approdo in Italia è previsto a breve, sperando che questo Governo non favorisca la vendita di questa bevanda tra i minori, chinandosi, come è sua abitudine, alle imposizioni delle Multinazionali.
Insomma, non proprio una birra, non proprio una bevanda, sicuramente uno porcheria.

SPAGNA: A TAVOLA CON LA MAFIA....

All’interno dei locali e sulle vetrine della catena campeggia una sconcertante opera di immagini kitsch che mischia nel bigoncio personaggi evocativi come Michael Corleone, Lucky Luciano, Al Capone e Don Vito Corleone, senza dimenticare Calogero Vizzini, in arte Don Calò. Sui muri fotografie e dipinti con l’immancabile rosa rossa, simbolo di un retaggio della massoneria. Tutto, secondo gli artefici, «per sottolineare i tradizionali valori della famiglia».
A lanciare l’idea di mescolare tutti i luoghi comuni sulla mafia con le pietanze ci ha pensato il gruppo “La Mafia Franchises”, una società di Saragozza che in quasi dieci anni ha inaugurato 31 ristoranti, dove, ovviamente si servono i principali piatti della tradizione culinaria italiana «Tutti con prodotti che compriamo in Italia e  con il marchio Doc e Dop», assicura l’azienda. E se si va a leggere il messaggio commerciale della società si rimane sconcertati: «Da buoni mafiosi siamo convinti che la famiglia sia la cosa più importante. Con loro vogliamo condividere la gioia di un buon pasto in un ambiente gradevole e famigliare, perché ci siamo impegnati a ricreare la tradizionale cucina mafiosa».
Ma in questa febbrile idealizzazione, mirata alla provocazione e al guadagno, dove si mescola l’immaginario mafioso con valori come l’onore, l’ospitalità, l’accoglienza e la generosità, manca, per motivi di gusto e di pudore, la vera faccia violenta e feroce della mafia, quella delle stragi e dei morti. Così la mafia, diventa quasi una barzelletta, con le immagini di pingui e rubicondi picciotti in doppiopetto, seduti a tavolate imbandite con fiaschi di vino, spaghetti e polpette e tanta cordialità.
L’interno del ristorante 

È la prima volta che nell’ambito della ristorazione viene utilizzato il brand della mafia, un marchio che nessuno ha mai avuto il coraggio di registrare legalmente né in Spagna o in Italia o in nessun altro luogo. Si usano immagini di film sulla mafia (dalle T-shirt ai postero quadri), riferimenti mafiosi nella musica, nella letteratura, nella satira e ora anche nel menu. “La Mafia Franchises” promuove una catena di ristoranti in franchise che ai nuovi soci, per l’apertura di un locale, chiede un investimento iniziale di 350 mila euro e la firma di un contratto decennale e rinnovabile. È una questione di piccioli (di vile denaro) direbbe Don Vito Corleone.
Così mentre gli spagnoli si mangiano i piatti della mafia, la camorra e la 'ndrangheta si mangiano la ricchezza del loro paese, sottraendo denaro alle loro istituzioni per parecchi miliardi di euro: in Italia il fatturato dei clan tocca i 140 miliardi di euro, in Spagna, al momento, nessuno si è preso la briga di fare i conti. Tanto poi si finisce a tavola con un bel piatto di maccheroni al sugo. 

BONUS VACANZE: SCADENZA DELLE DOMANDE IL 30 GIUGNO

La procedura per la richiesta del  Bonus vacanze  va effettuata solamente online tramite la app “Io” da smartphone. Basta munirsi di Spid o ...