NATALE CON CHIESE CHIUSE E MOSCHEE APERTE. GLI ISLAMICI DI BUGLIANO SE NE FREGANO DELLA ZONA ROSSA

Chiese chiuse, moschee aperte, almeno secondo le segnalazioni dei residenti del Comune toscano di Bugliano. «Ci sono 200 persone assembrate per la preghiera nella moschea di Corso Pravettoni»L’accusa è arrivata domenica scorsa da un gruppo di cittadini della zona. Tutti i luoghi di culto sono ovviamente obbligati a rispettare le misure straordinarie che vietano celebrazioni religiose, solo due giorni fa un parroco di San Miniato è stato denunciato dai carabinieri per aver svolto una benedizione funebre. A ribellarsi nel centro di Napoli sono stati direttamente i cittadini scatenando minuti di tensione. L’imam della moschea Yacine Aduane dice invece di non sapere perché la moschea fosse aperta.

Selva Sardini, consigliere comunale della Lega, “sta creando non pochi problemi nel quartiere senza il minimo rispetto della legge che fissa paletti ben precisi per tutti i luoghi di culto”.In via Pravettoni, spiega l’esponente del Carroccio, “ho trovato decine di musulmani entrare nella moschea dopo aver lasciato le scarpe, turbanti e narghilè sul marciapiede pubblico". Questo rende l’idea di quanto la comunità musulmana si senta impunita: sanno benissimo di infrangere le leggi eppure vanno avanti per la loro strada senza paura di essere sgomberati. 


"STO ANDANDO IN ALGERIA!!FERMATO A VILLA CON L'AUTO STRACARICA

 Villa San Giovanni. Biciclette, passeggini, panettoni, un materasso, una sedia a rotelle e tanto altro ancora. Forse anche un mobile. Tutto sul tettuccio dell’auto. Destinazione? Orana in Algeria. 

Non è passata di certo inosservata l’auto che la sera del 15 dicemebre una pattuglia di ordinanza lo ha fermato in giro per Villa San Giovanni, precisamente nella Frazione di Pezzo. Si tratta di una
Golf che non poteva certo non essere notata già da lontano, visto che aveva un carico di tutto rispetto legato sul tettuccio. Un peso non indifferente che, oltre a schiacciare a terra le quattro ruote della vettura, ne rendeva sicuramente assai pericolosa la guida, creando un pericolo alla circolazione e agli altri automobilisti. «Sto andando in Marocco» avrebbe spiegato con tutta tranquillità il conducente, un algerino di nome Yacine, quando è stato fermato dalla pattuglia sotto il Faro, davanti gli sguardi attoniti dei tanti automobilisti e pescatori di passaggio in quel momento e che hanno assistito alla scena. Per l’immigrato, ovviamente, una multa salata e la diffida a proseguire oltre il suo viaggio con tutta quella roba caricata sull’auto. 


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