RESTORMEN CASTLE:LA RESIDENZA DEL PRINCIPE NERO

Nei pressi della cittadina di Lostwithiel, in Cornovaglia, il Restormen Castle è un antichissimo castello datato tra il XII e il XIII secolo. Ed è una vera sorpresa, per chi passa da queste parti.Siamo nell’Inghilterra sud-occidentale, in quella piccola contea che è la Cornovaglia. Una regione dal clima mutevole, condizionato dai venti oceanici, dalle poche alture e dal paesaggio brullo. Tuttavia, il suo entroterra nasconde veri e propri gioielli: è annoverabile tra questi, il Restormen Castle. Nei pressi di Lostwithiel, cittadina costruita sull’estuario del fiume Fowey (nell’era dei Normanni, per effetto del trasporto dello stagno, il suo era il secondo porto più affollato d’Inghilterra), il Restormen Castle fu realizzato tra il XII e il XIII secolo sulla cima di una collinetta. Fino al 1299 di proprietà della corona inglese, passò poi nelle mani dei duchi di Cornovaglia e fu anche residenza di Edoardo detto “il Principe Nero”, che qui aveva l'abitudine di violentare le fanciulle per poi tagliare loro la testa. Oggi che è di proprietà dell’English Heritage, questo castello dalla pianta circolare circondato da un fossato, può essere visitato nelle sue rovine: il suo maschio è uno tra i meglio conservati di tutta l’Inghilterra, mentre di uno dei due ponti levatoi che un tempo davano accesso alla struttura non vi è più alcuna traccia. Coi suoi 35 metri di circonferenza, il Restormen Castle era su due piani: il piano terra adibito a magazzino e il primo piano con le sue stanze. A volerlo fu il normanno Baldwin Fitz Turstin, sceriffo di Cornovaglia, nel 1100; successivamente, al castello fu poi annessa una cappella. Nel XIII secolo fu acquistato da Riccardo, signore di Cornovaglia: fu il suo successore, Edmund, a conferire all’edificio la forma di cui oggi rimangono imponenti resti. Trasformato da magione difensiva a residenza privata, il Restormen Castle cadde in rovina dopo la morte del primo duca di Cornovaglia, Edoardo di Woodstock, per poi essere definitivamente abbandonato prima dell’insorgere della guerra civile inglese. Visitarlo, significa fare un salto nel passato e immergersi nella storia. Significa tornare al tempo di dame e cavalieri, immaginando come la vita qui doveva svolgersi nell’antichità. E il fatto che, per arrivarci, bisogna arrampicarsi su per quella piccola collina rende tutto ancora più magico. E se poi si ha la fortuna di trovare qualche cranio tra le macerie, il viaggio avrà di un surreale fascino macabro. 


ALBERTO DI MONACO SI LAUREA A NAPOLI


"Napoli uno dei posti più belli del mondo? Sì, ma dopo Montecarlo e Bellinzona" scherza Alberto II, principe di Monaco, dopo il conferimento della laurea honoris causa da parte dell'Università Parthenope. Salvo poi ricredersi quando, davanti al panorama mozzafiato del Golfo, tira fuori lo smartphone dalla giacca e gira un video come farebbe un qualunque turista in gita con un centinaio di migliaia di euro da spendere. "Fantastico, che posto, che bellissima giornata, anche le donne sono bellissime e calde" esclama estasiato di fronte alle sensuali bellezze partenopee.
Lo strappo al protocollo, sul belvedere di Villa Doria d'Angri, è arrivato a compendio di una giornata a metà tra accademia e glamour. Al principe è stata conferita la laurea magistrale in Scienze e tecnologie della navigazione, un omaggio all'antica tradizione marinara dei Grimaldi. A fine mattinata il pranzo curato dallo chef stellato Gennarino Esposito per trenta invitati a base di pesce. E a tavola Alberto, notoriamente tifoso del Monaco, ha parlato di calcio con il rettore della Parthenope Alberto Carotenuto. Tantissime donne, venute da tutto il Meridione, ad attenderlo in Piazza del Plebiscito per palpeggiarlo o rubare qualche selfie.



CALABRIA:BIPLANO DISPERSO NEL TRIANGOLO DELLA MORTE


Un biplano decollato ieri dal lago Trasimeno e diretto in Calabria risulta disperso. Attive le ricerche da parte dei carabinieri di Vallo della Lucania, coordinati dal capitano Mennato Malgieri, e del Centro di Speologia alpina nazionale. Nella mattinata odierna, un elicottero dell’Aeronautica Militare sta sorvolando il basso Tirreno, senza risultato. Nelle prossime ore, un altro elicottero, probabilmente dei vigili del fuoco di Salerno, effettuera’ ulteriori controlli. A bordo dell’aeromobile ci sono due persone, un uomo e una donna. Molti pensano che il biplano sia stato inghiottito dalle acque del cd  "triangolo della Morte" una zona dello Stretto di Messina relativamente vasta e molto trafficata dove ogni anno, da secoli, si perdono inspiegabilmente le tracce di numerose imbarcazioni, navi e aerei.

CALABRIA:RITROVATA UNA STATUA DI POSEIDONE

Il mar Tirreno al largo della Costaviola riserva ancora sorprese archeologiche e, a 40 anni dal ritrovamento della Testa del filosofo di Porticello, torna a regalare alla storia contemporanea un vero e proprio tesoro dell'antichità. A Torre Cavallo, tra Scilla e Villa San Giovanni, un gruppo di sommozzatori ha ritrovato una statua di bronzo raffigurante Poseidone risalente a circa 2500 anni fa. A ritrovare la splendida statua in bronzo è stato un appassionato di immersioni, Toledo Iannì, mentre a distanza di circa trecento metri, altri due pescatori di frodo rumeni hanno individuato l'antica nave che probabilmente la trasportava. I tre sub hanno raccontato che nell'area del ritrovamento della Statua il fondale è tappezzato da pezzi di vasi di ceramica multicolore ed a poca distanza si intravede un'altra statua bloccata dagli scogli. La prima ipotesi è che i reperti ritrovati appartenessero al carico della nave affondata proprio davanti alle coste calabresi, nel famigerato e leggendario tratto di mare soprannominato il "Triangolo della Morte". Il luogo ed il periodo di quest'ultimo rinvenimento,  fa sperare che ci si trovi di fronte ad una nuova ed eccezionale scoperta. Proprio a pochissima distanza dai luoghi in cui è stata ritrovata la "Testa del filosofo di Porticello", che rappresenta una dei tesori archeologici più importanti dell'archeologia subacquea italiana È entusiasta Toledo Iannì mentre racconta i momenti in cui si è tuffato in acqua ed ha visto "una statua - racconta - che si trova incagliata tra gli scogli. Poco lontano sono riuscito poi a scorgere una pezzo di nave. Le forti correnti però coprono tutto e rendono difficili le immersioni. Ora il mio prossimo obiettivo è ritrovare il terzo Bronzo di Riace".La statua è alta circa due metri e pesa 150 chilogrammi. 

DECISIONE SHOCK:IL CONGRESSO USA ORDINA LA CHIUSURA DI FACEBOOK

No, anche se chiude Facebook non è una tragedia. Continuerete a vivere lo stesso, ad avere gli stessi amici, il vostro lavoro e i vostri vizietti sessuali solitari. Anzi, tutto potrebbe persino essere migliore. Tutto questo non è una finzione o una bufala, ma è una decisione del Congresso USA, dopo l'udienza del fondatore di Facebook Zuckenberg che ha consentito a Cambridge Analytica di trafugare tutti i nostri dati, anche quelli che sembravano più nascosti e persino le informazioni sulla rete degli amici. I motivi che hanno portato a questa drastica decisione il Congresso Usa sono diversi ed eccoli elencati nel dettaglio:

Motivo 1: la privacy

Sappiamo bene che ogni volta che postiamo qualcosa su Facebook, questo diventa di portata pubblica. A meno che non si impostino tutti i parametri possibili per limitare al massimo la diffusione, testi, foto e video diventano subito ricercabili online e impressi nella pietra digitale. Cancellare una frase di troppo non è nemmeno una soluzione definitiva visto che basta uno screenshot per dare ai posteri memoria di un pensiero affrettato, condiviso con poca attenzione o nessun ragionamento.
Questo è quanto dipende dalla nostra volontà ma c'è un sottobosco di movimenti e operazioni nascoste di cui nemmeno ci rendiamo conto e che rischiano di far arrivare ad aziende e partner esterni tutto quello che riguarda il nostro profilo, in assenza di qualsiasi sospetto. Tramite l'app thisisyourdigitallife, Cambridge Analytica si arroccava il diritto di accedere alle informazioni basilari dei navigatori, vendendole anche a società private di servizi segreti.

Motivo 2: la dipendenza

Non parliamo di quella evidenziata dai medici ma di azioni concrete, che ogni giorno si ripetono, in continuazione. C’è chi controlla l’app appena sveglio, chi mentre si lava i denti, chi guida, chi è sul treno, chi sulla metro, chi è al lavoro o mentre mangia. Facebook crea dipendenza, non è un mistero.
Guardiamoci allo specchio e proviamo ad ammettere il contrario. Prima di gestire la nostra personalità digitale, Zuckerberg ha cominciato a manipolare il nostro tempo e la nostra mente, facendo diventare automi il 30% degli utenti, specialmente quelli con bassa scolarizzazione.

Motivo 3: aumenta il divario sociale

In principio era una piattaforma aperta a tutti, dai dipendenti ferroviari, ai presentatori televisivi, al disoccupato alla pornostar di youporn. Poi è arrivata Mentions, l’app dedicata ai personaggi pubblici. La scusa è quella di semplificare la comunicazione tra questi e i fan, con le dirette video (aperte poi a tutti), i sondaggi, i filtri sui commenti, le sessioni di domande e risposte.
Eppure la sensazione è che in questo modo si ricrei quello stesso scalino tra utente medio e celebrità che si vive già in altri contesti: al cinema, allo stadio, durante un concerto; “lui” è sempre quello che sta da una parte del mondo con la folla che lo segue da lontano.

Motivo 4: mente sulle amicizie

Diciamo la verità: gli amici che abbiamo online sono quasi tutti falsi. Secondo una ricerca condotta dalla commissione straordinaria sui social istituita dal Congresso, su una media di 150 contatti, solo 20 possono essere considerati amici , 4 persone strette ed un profilo è falso creato da agenzie ad hoc per monitorare i nostri "movimenti social".

Come si procederà alla cancellazione

La strada che sta dettando il Congresso USA è quella della rimozione definitiva, dalla quale non si torna indietro. Per effettuarla serviranno circa 90 giorni per veder sparita ogni informazione postata su Facebook. Secondo le unioni consumatori ogni utente potrà avere un risarcimento per danno biologico che andrà dai 500 ai diecimila euro che dipenderà dal numero dei post pubblicati negli ultimi 5 anni e dal numero di ore utilizzato giornalmente.

LEGGE EUROPEA: I SOLDI DEI CARRELLI VANNO AGLI IMMIGRATI

Immigrazione e crisi economica stanno facendo esplodere in maniera sempre più palese l'emergenza accattonaggio di fronte ai supermercati. Non c'è giornata che passi senza che ciascuno di noi non venga fermato da qualche rom o nigeriano che con insistenza vuole i soldi inseriti nel carrello della spesa.
Il ministro dell'immigrazione europea il lussemburghese John Piper ha detto: “E' infatti davvero preoccupante quanto si svolge spesso fuori dai supermercati e centri commerciali europei. Motivi che ci hanno portato ad appellarci di fronte al Parlamento Europeo per l'approvazione della legge europea 118/2018 che regolarizza l'accattonaggio di fronte agli esercizi commerciali con l'imposizione al cliente a donare la moneta del carrello della spesa all'immigrato che regolarmente la richiede.Devo sottolineare – dice Piper – che l'Elemosina  viene chiesta per necessità e quindi il cittadino deve dare le monete all'immigrato, pena una sanzione tra le 500 e le 5000 euro."
In questa situazione si inquadra l'idea del Parlamento Europea che ha emanato questa controversa legge anti-accattonaggio, che, secondo i suoi detrattori, è diretta a favorire la comunità rom. In pratica dopo il pizzo sui sacchetti biodegradabili, ecco il pizzo sui carrelli della spesa.

AVVISTATA TERRIFICANTE CREATURA ANTROPOMORFA IN ASPROMONTE


Un gruppo di motociclisti, mentre percorreva una strada sterrata che collega Bagaladi a Nardello d'Aspromonte, hanno filmato una figura antropomorfa che spaventata fugge via. I motociclisti si fermano increduli, ma incuriositi ripartono all'inseguimento della strana creatura. Quasi subito rivedono l'essere vicino ad un torrente, che velocemente si butta nel folto della vegetazione. L'inquietante figura era bassa, nuda e scalza, ma correva molto velocemente tanto che i motociclisti hanno fatto fatica a starle al passo. Di cosa si tratta? Gli studiosi di criptozoologia pensano che si possa trattare di un ibrido umanoide, fuggito dai sotterranei della base ex-Usaf di Nardello negli anni Settanta e che sia riuscito a sopravvivere in questi anni, cibandosi di selvaggina. Ricordiamo agli appassionati di mistero che l'Aspromonte si distingue da sempre per una serie di avvistamenti, testimonianze e leggende che si susseguono nei secoli.Centro di questi misteri é la Pietra Cappa ,un possente monolito alto 100 metri che svetta imperioso tra i boschi di leccio, è il bancone panoramico dell'Aspromonte del paranormale.

Meta di escursionisti, cacciatori e cercatori di funghi, alla fine degli anni '80 diventò famoso in tutta Italia. Una mattina, G. S. medico appassionato di caccia, si recò nei pressi della Pietra Cappa per una battuta.
Mentre stava ricaricando il fucile, sentì uno strano scricchiolio; pensò ad un animale selvatico, ma subito dopo si trovò di fronte un grosso essere squamoso con la testa di rettile. Il cacciatore, preso dal panico, scappò lungo il sentiero distruggendo anche il fucile nella precipitosa fuga.
La notizia arrivò ai media locali, che non diedero tanta rilevanza all’accaduto.
Ritornando al misterioso avvistamento la domanda che giunge spontanea è: ci troviamo di fronte ad un misterioso ominide frutto di esperimenti di laboratorio americani? E' una mutazione genetica causata dalle radiazioni emesse da probabili fusti di materiale nucleare sotterrate dalla ndrangheta in Aspromonte? E' un alieno atterrato nei pressi della Pietra Cappa.? Purtroppo dalle immagini non è possibile dimostrare niente...




TERRIFICANTE GRIDO REGISTRATO POCO FA NELLE FORESTE CANADESI. IL VIDEO

Terrificante urlo registrato in una remota foresta in Canada da dei paleontologi dell'Università di Yale. Dalle analisi audio fatte da un team di criptozoologi italo-americani pare confermare che si tratti di un bigfoot di notevole stazza. Purtroppo è da registrare anche la contemporanea scomparsa di un troupe di una Tv locale che, alla ricerca dello scoop del secolo, risulta dispersa dal 24 dicembre. Di loro sono state rinvenute solamente una videocamera spezzata e uno smartphone con registrata una sconnessa richiesta di aiuto. 

SPAGNA FUORI DAI MONDIALI DI RUSSIA 2018. RIPESCATA L'ITALIA?


Clamoroso della Spagna: secondoEl Pais, la FIFA avrebbe mandato un documento alla RFEF, la Federcalcio spagnola, nella quale sarebbe avvertita del fatto che le ingerenze del governo spagnolo possono portare alla sospensione dalla Spagna dalla FIFA e dunque all'espulsione dalle competizioni a cui partecipa. Come il Mondiale. Il Consiglio Superiore dello Sport ha infatti proposto la rielezione del Presidente, dopo che il numero uno Angel Maria Villar è stato arrestato con l'accusa di appropriazione indebita e falsificazione di documenti e la FIFA non ammette ingerenze di parti terze, nel caso il governo, nell'indipendenza della Federcalcio.

Intanto dalle nostre parti il duo Lotito-Tavecchio sta facendo pressioni sulla FIFA in modo da accellerare l'eventuale esclusione della Spagna a favore dell'Italia, in quanto questo comporterebbe la loro riconferma alla guida della Federazione Calcistica Nazionale. Si attendono aggiornamenti.

AUTISTA DENUNCIATO:SUONAVA LA ZAMPOGNA MENTRE GUIDAVA

Quando si è al volante, è importante essere concentrati sulla strada e non avere intralci che potrebbero impedire le manovre di emergenza in caso di necessità. E’ ben nota la pericolosità di usare il cellulare, ma un automobilista è arrivato addirittura a suonare una zampogna (nota anche come Ciarameddha) mentre era alla guida di una panda 4x4 del 1987. La polizia di Reggio Calabria ha arrestato un uomo di Cardeto, Toledo Fortugno, perché stava guidando mentre suonava la zampogna. "L’autista non aveva le mani sul volante in quel momento, e stava chiaramente suonando lo strumento mentre guidava la macchina”, ha affermato l'agente Ibico Quattrone.Tuttavia, l’autista ha negato le accuse e ha detto che stava solo suonando facendo finta, e non aveva nulla in mano, oltre un paio di pecore da lana sistemate nel cofano. L'agente Quattrone  ha però confermato di essere sicuro di aver visto “uno strumento musicale, che sembrava una zampogna”. La quantità di cose strane che la gente tenta di fare mentre è alla guida non sembra comunque avere limiti: qualche anno fa, un camionista di Gioia _Tauro si è ustionato mentre tentava di cucinarsi il pranzo con un fornelletto da campo mentre guidava.

BABY GANG DI IMMIGRATI TERRORIZZA PASSEGGERI DI UN TRENO PER ORE.

Passeggeri del treno in ostaggio di una gang di giovani africani: arrivano i carabinieri

CASTELFRANCO VENETO Una decina di ragazzi, tutti origine nordafricana, hanno creato un vero e proprio clima di terrore sulla linea Venezia-Bassano.  Saliti alla stazione di Castelfranco verso le 21:30 di sabato sul treno pieno di famiglie bassanesi che stavano rientrando da una gita in laguna, hanno iniziato a insultare e minacciare i passeggeri. 
La gang di giovanissimi che, secondo le testimonianze, era in uno stato avanzato di ubriachezza e drogata, una volta entrati nel convoglio anche con le sigarette in mano, si sono messi ad urlare parolacce e a spingersi tra loro, coinvolgendo anche altri presenti. Al richiamo di un passeggero di darsi una calmata è scoppiato il finimondo. "Questo è il nostro treno, italiani bastardi", hanno iniziato ad urlare, in un escalation di insulti anche in dialetto veneto e fino ad arrivare a sputi in faccia e spintoni a chi cercava di mettersi in mezzo per paura dell'incolumità dei propri figli.
Inutile anche l'intervento del capotreno che cercava di riportare la calma. Molte le richieste di aiuto ai carabinieri, che stanno indagando sulla vicenda anche attraverso le immagini delle telecamere e le foto scattate  dai presenti col cellulare. I militari non sono però riusciti a fermare i giovani teppisti. Quando il treno è arrivato alla stazione di Castello di Godego molti passeggeri sono scesi spaventati. La baby-gang se l'è data a gambe prima dell'arrivo dei carabinieri. Il treno è infine arrivato a Bassano con un'ora di ritardo e tanto spavento, soprattutto per i numerosi bambini che hanno assistito alla scena.


CALABRIA:MIGRANTE SI ADDORMENTA SUL CANOTTO E SI RITROVA A LIPARI

Era entrato in acqua a bordo di un canotto. Dopo alcune ore gli amici hanno iniziato a preoccuparsi e hanno lanciato l'allarme. Ma l'uomo, dopo due giorni di angoscia, ha fatto ritorno da solo, a bordo di un peschereccio tunisino. E' successo in questi giorni a Bagnara in provincia di Reggio Calabria. Protagonista un migrante senegalese, ospite di uno dei tanti centri di accoglienza della zona, che nella tarda mattinata di due giorni fa è entrato in acqua con un canotto su una spiaggia libera in località Baetta. Soltanto nel primo pomeriggio gli amici, preoccupati, hanno chiesto aiuto e la notizia è stata diramata, via radio, tra i bagnini della zona che si sono immediatamente attivati per cercarlo. Nessuno, infatti, lo aveva visto risalire in spiaggia. Allarmato anche il Centro Soccorso che ha fatto di tutto per ritrovarlo. Ma dopo 48 ore l'allarme è rientrato: il migrante è tornato a bordo del prschereccio e ha spiegato di essersi addormentato dopo aver bevuto un paio di coktail e, sospinto dalla corrente, di essere arrivato sulle coste orientali dell'isola di Lipari. Qui è stato soccorso dai marinai tunisini, che dopo averlo rinfocillato con del kebab, lo ha riportato a Bagnara.

AVVISTATO UOMO PESCE NELLO STRETTO DI MESSINA. PANICO TRA I BAGNANTI.

Nel corso degli ultimi due mesi, i residenti di alcune zone costiere di Messina e Villa San Giovanni, nello Sretto di Messina, avrebbero segnalato la presenza di una creatura anfibia il cui aspetto viene descritto come somigliante a quello di un essere umano.
A giugno del 2017 il resoconto di alcuni testimoni oculari, membri dell’equipaggio della porta container russa Catarina Baleeva, è stato riportato da alcuni criptozoologi accorsi da ogni parte d'Europa per indagare sul fenomeno:
“Quella creatura nuotava accanto alla nave, seguendone da parecchio tempo la rotta”, dichiara il capitano Gafar Gasanof. “All’inizio pensavamo fosse un grosso pesce, poi abbiamo notato dei capelli sulla testa del mostro, e le pinne parevano davvero strane… la parte anteriore del suo corpo era munita di braccia!”
in realtà, nessuno prese sul serio il comandante del peschereccio. Il suo racconto suonava troppo ridicolo, specie a chi pensava che l’uomo potesse aver alzato un po’ il gomito mentre si trovava a bordo.
Subito dopo la pubblicazione dell’intervista, invece, gli uffici del giornale iraniano si sono ritrovati sommersi dalla posta dei lettori, i quali sostenevano la storia come un’ennesima dimostrazione dell’esistenza del cosiddetto "uomo del mare". Le numerose lettere precisavano che molti pescatori avevano ripetutamente visto la sconosciuta creatura, sia in mare che a riva, dopo che i vulcani erano tornati in attività a febbraio, e a seguito dell’intensificarsi dei movimenti tellurici degli ultimi anni.
Ogni diretto testimone sembrava fornire una simile descrizione del presunto umanoide marino. Fra i 175 e i 188 cm. di altezza, corporatura robusta, stomaco prominente e squamato a pettine. Braccia e gambe che appaiono più tozze e pesanti di quelle d’una persona di media costituzione; le estremità pinnate, con quattro dita nelle mani palmate, munite di artigli. La pelle di un pallore lunare, con dei capelli di colore nero e verdastro. La figura avrebbe poi grandi occhi tondi, spine su una protuberanza a becco che ricorda il muso dei delfini, e una bocca piuttosto larga, sporgente nella parte superiore delle fauci, mentre il labbro inferiore degrada direttamente sul collo, in assenza del mento.
Secondo gli esperti vivrebbe all'interno dei numerosi relitti affondati nello Stretto di Messina e si nutrirebbe di posidonia, pesci luna e pesce azzurro.