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RELITTO ALIENO PRECIPITA IN UNA MINIERA IN BIRMANIA. OTTO MORTI

Un cilindro metallico lungo 6,5 metri e con un diametro di 1,9 metri è piombato dal cielo nei pressi di una miniera di giada a Hpakank, nel Nord di Myanmar (l'ex Birmania). Un altro oggetto più piccolo ha sfondato il tetto in legno di una baracca dell'impianto minerario e secondo testimonianze riportate dalla stampa birmana è stato identificato come "Ufo" per una scritta in geroglifico simile a quelle egizie. I morti accertati sono otto e si contano un centinaio di feriti a causa delle radiazioni cosmiche emesse dai rottami della navicella aliena.
Si pensa che il grosso cilindro sia parte di un'astronave aliena avvistata a fine ottobre 2016 presso il poligono cinese di Juquan che si trova a circa 1.600 chilometri a Nord della zona birmana dove è piombato il relitto spaziale.
«Abbiamo sentito un boato, la casa è stata scossa, abbiamo avuto paura pensando che si trattasse di un attacco con l'artiglieria» hanno detto alcuni testimoni al Myanmar Times: nel Paese confinante con la Cina sono in corso diversi conflitti etnici e le opposte fazioni hanno anche armi pesanti e si sfidano a cannonate. Funzionari governativi locali hanno riferito che il cilindro metallico è stato caricato da un elicottero Apache americano e trasportato presso una base segreta delle Isole Hawaii.

TERRORE.NAVE FANTASMA PIENA DI PIPISTRELLI CANNIBALI SI AVVICINA ALLE COSTE ITALIANE

Panico tra le autorità portuali europee per la concreta possibilità che la nave fantasma siriana smarrita nel Mediterraneo nel 2012 infestata da migliaia di pipistrelli, si starebbe avvicinando alle coste delle isole greche e italiane.
La Assad  al-Sūriyya era andata alla deriva a gennaio 2012 al largo di Cipro mentre veniva trainata verso un deposito di rottami. Secondo la guardia costiera greca oggi le correnti l'avrebbero portata verso le coste di Creta e prossimamente in Sicilia. I tabloid Daily Mail e Sun affermano che la nave con tutta probabilità trasporta migliaia di pipistrelli giganti, i quali dopo un anno in alto mare sono diventati degli insaziabili cannibali.
Secondo il biologo Karl Asshole, che da mesi segue la rotta di questa temibile nave, i pipistrelli si sarebbero nutriti di uccelli migratori che solitamente sostano sulle banchine delle navi per riposare dopo lunghi giorni di volo e presumibilmente hanno attaccato barconi di clandestini.
Secondo le ultime testimonianze di profughi sbarcati a Malta, affermano di essere stati attaccati da uccelli infernali che hanno divorato le persone che sostavano all'aria aperta.
Il biologo ha fatto presente che se la nave approdasse in una qualsiasi isola si ripeterebbe la catastrofe che avvenne nel 1946 nell'isola Gough.
Qui, infatti, un incrociatore giapponese abbandonato alla deriva, pieno di topi geneticamente modificati a causa delle radiazioni di Hiroshima, spiaggiò nella barriera corallina dell'Isola.
In poco tempo sbarcarono dalla nave migliaia di roditori che nel giro di 2 notti mangiarono ogni essere vivente presente nell'isola. Furono divorate 397 persone, per lo più indigeni.
Speriamo che questo non accada.

MISTERO IN SIBERIA:FIUME INSAGUINATO A CAUSA DI SGOZZAMENTI DI ANIMALI

Il fiume Daldykan, che bagna la città russa di Norilsk, è diventato improvvisamente rosso sangue. Non sono ancora chiari i motivi del fenomeno e i residenti stanno condividendo online le foto del corso d'acqua, nella Siberia settentrionale. Il ministro dell'ambiente e delle risorse naturali ha rilasciato un comunicato in cui si spiega che una delle cause, potrebbe essere identificata nel guasto ad una conduttura che porta alla Nadezhda Metallurgical Plant, il più grande produttore di nichel e palladio del mondo.
Se alcuni sostengono che il fiume fosse diventato di porpora già a giugno scorso, l'azienda ha negato qualsiasi tipo di coinvolgimento, promettendo che continuerà a monitorare le condizioni ambientali. L'agenzia di stampa RIA Novosti riporta come siano già stati effettuati alcuni test e le intenzioni della Norilsk Nickel di ridurre la produzione dell'impianto.
Alcune fonti parlano che il fiume sia diventato rosso a seguito di uno sgozzamento di 3000 agnelli eseguito dalla folta comunità musulmana residente in zona.


TERRORE PURO LE FOTO DI FANTASMI AUTENTICHE E INSPIEGABILI.

In questo filmato di un paio di minuti vengono mostrate e descritte dettagliatamente le foto di fantasmi più misteriose degli ultimi anni. Un inquietante concentrato di terrore...

ESISTONO VERAMENTE I GIGANTI?ECCO LA PROVA!!!


In questo incredibile documento(clicca qui per guardare il video), trafugato dagli archivi della CIA da hacker giapponesi, l'acclamazione ad eroe nazionale di Raizen Tameemoon, l'ultimo grande gigante del nostro pianeta.
Nacque nel 1922 nella provincia rurale di Shinano da una famiglia di nobili samurai. Sin da piccolo si distinse con merito nelle arti marziali e per l'incredibile forza.  Le cronache raccontano che all'età di nove anni sradicò una sequoia giapponese a mani nude, trasportandola in spalla fino al suo villaggio che distava venti chilometri.
Si iscrisse alla facoltà di astronomia presso l'Università di Hiroshima, dove il 6 agosto 1945 fu esposto alle radiazioni nucleari dopo lo sgancio della prima bomba atomica. Queste radiazioni colpirono la sua ipofisi, facendolo crescere in pochi giorni da un metro e 97 cm fino ai tre metri e 35 cm. Nonostante questo mutamento fisico, riuscì a salvare più di centocinquanta persone rimaste intrappolate tra le macerie di in un albergo nel centro storico di Hiroshima. Preso dalla rabbia e dalla frustrazione per la perdita di amici e parenti, salì sul monte Koya, nei pressi di Hiroshima, e lanciando pietre riuscì ad abbattere un aereo da ricognizione americano che volava a bassa quota. Leggende locali riportano che rintracciò i sei membri dell'equipaggio divorandoli.
Divenne un eroe nazionale giapponese, un simbolo della resistenza contro le atrocità e le violenze americane.
Morì in circostanze misteriose nel 1947, in un tempio buddista in seguito alle radiazioni che devastarono il suo corpo. Fu seppellito in una fossa comune nell'isola di Senkaku. 
I suoi resti, rivenuti nel 1995 da un equipe di archeologi svedesi, sono ora esposti al Museo Nazionale di Kyoto ed è venerato come un Dio dal popolo giapponese.
Studiosi indipendenti attribuiscono la sua morte ai servizi segreti americani che gli misero una dose di cianuro in una tazza di sakè, come vendetta per la morte dei soldati americani.


UNO DEI PIU' GRANDI MISTERI DI REGGIO CALABRIA


In questo video viene documentato uno dei più grandi e irrisolti misteri di Reggio Calabria: "la casa dei fantasmi della Famiglia Gullì." Testimonianze storiche e racconti di chi ha vissuto in prima persona questi accadimenti agghiaccianti, hanno reso possibile la realizzazione di questo documento

MORIA DI PESCI:ECCO LA PROFEZIA DI SAN GIOVANNI DA FIORE

Uccelli morti, moria di pesci, api impazzite: che cosa sta succedendo nello Stretto di Messina? 
E’ antipatico non poter avere spiegazioni plausibili. E’ imbarazzante non riuscire a dare risposte utili. La moria di pesci che sta coinvolgendo lo Stretto di Messina, dalla Cannitello a Canneto di Caronia, da Capo Peloro a Punta Pezzo, passando per il Catona, Mili e Rometta è una domanda senza risposta che risveglia paure antiche, che scomoda profezie come quella di San Giovanni da Fiore o leggende antiche come i pesci vipera Messageri di Poeseidone. Ma quando un sensazione diventa un soffio leggero che ti senti sul collo, quando l’idea della paura ti passa vicino alla pelle e avverti un brivido che ti sfiora la schiena, allora, forse ti viene voglia di fermarti un attimo e provare a capire.
A rileggerli tutti, gli articoli apparsi in questi giorni, su questo curioso fenomeno degli uccelli e dei pesci morti, la sensazione è che manchi qualcosa. Un pezzo, un frammento, un brandello di verità che qualcuno, forse solo per pigrizia, sta tentando di nascondere. A rileggerle tutte, ma con attenzione,  le storie che i giornali provano a raccontare hai come la sensazione che forse bisognerebbe provare a mettere a fuoco ricordi, notizie apparentemente slacciate, lontane, dimenticate e rileggere con attenzione cosa ci hanno presagito i personaggi del passato.

"Ci sarà un giorno in cui gli uccelli cadranno dal cielo, gli animali che popolano l'Aspromonte moriranno, nel mare dello Stretto i pesci galleggeranno avvelenati. Quel giorno, uomini delle due sponde si uniranno come guerrieri dell'arcobaleno per lottare contro la distruzione della Terra, voluta dalla bandiera nera". (Profezia San Giovanni da Fiore).

Vogliamo sapere...


TERRORE NEL PO:AVVISTATI RAGNI DI 40 KG. DISPERSI DUE GIOVANI. IL VIDEO

Avvistati a più riprese una colonia di quattro ragni Malmignatta dal peso di circa 40 Kg. Terrore e spavento con vittime due giovani ragazzi(vedi foto)che da ieri risultano dispersi.
Questa è l'ultima incredibile testimonianza di due giovani pescatori di frodo, Murad Bernabei e Cataldo Hassan, che avventuratasi nelle acque del fiume Po hanno fatto queste incredibili riprese.
I due intraprendenti ragazzi, presi dallo spavento hanno fatto una manovra azzardata e la loro imbarcazione si è capovolta. Da allora non si hanno più notizie.
Di questi enormi ragni avvistati si pensava fossero estinti da tempo, ma nell’ultimo mese ci sono almeno tre avvistamenti documentati nelle rive del Po. Si tratta della Malmignatta Latrodectus tredecimguttatus), un ragno meglio noto come la “vedova nera della Padania”. L’aracnide appartiene alla famiglia Theridiidae.

VIDEO SHOCK:AVVISTATI RAGNI GIGANTI NEL FIUME PO

Questa è l'ultima incredibile testimonianza di due giovani pescatori di frodo, Murad Bernabei e Cataldo Hassan, che avventuratasi nelle acque del fiume Po hanno fatto queste incredibili riprese.
I due intraprendenti ragazzi, presi dallo spavento hanno fatto una manovra azzardata e la loro imbarcazione si è capovolta. Da allora non si hanno più notizie.
Di questi enormi ragni avvistati si pensava fossero estinti da tempo, ma nell’ultimo mese ci sono almeno tre avvistamenti documentati nelle rive del Po. Si tratta della Malmignatta Latrodectus tredecimguttatus), un ragno meglio noto come la “vedova nera della Padania”. L’aracnide appartiene alla famiglia Theridiidae.


CLAMOROSA SCOPERTA IN INDIA:TROVATE IMMAGINI DI ALIENI

In India, nella regione tribale di Bastar, sono state scoperte delle pitture rupestri di 10 mila anni fa che raffigurano Ufo e alieni. I disegni trovati nelle grotte sono molto simili ai classici alieni e ufo discoidali ben conosciuti nella cultura popolare, molto spesso avvistati in varie parti del mondo.
Secondo l’archeologo JR Bhagat, queste pitture raffigurano figure umanoidi come quelle mostrate nelle pellicole di Hollywood.
Le leggende delle tribù che abitano nei villaggi narrano di esseri di piccole dimensioni, che hanno usato dei velivoli dalla forma arrotondata per arrivare dal cielo.
I dipinti sono stati fatti con colori naturali che sono appena sbiaditi nonostante gli anni. Le figure scolpite stranamente sono in possesso di oggetti simili ad armi, e non hanno caratteristiche chiare, come il naso e la bocca che sono del tutto assenti e inoltre in alcune immagini sembrano indossare tute spaziali.


LO STRETTO DI MESSINA E I SUOI MISTERI:LA LEGGENDA DEL TRIANGOLO DELLA MORTE

L'aerea di mare soprannominata "triangolo della Morte"  è una zona dello Stretto di Messina relativamente vasta e molto trafficata. I vertici di quel triangolo immaginario toccano: a nord il punto più settentrionale della costa Messinese Punta Peloro, a sud il punto più occidentale dello Stretto a Capo Scecco(vicino Catona) e a ovest il punto più a nord a Torre Cavallo.
Fin dai tempi più antichi quest'area triangolare è stata osservata con sospetto dai più grandi esploratori come Ulisse, perché  sembrava che fosse abitata da  animali sconosciuti   e che dalle sue acque emergessero mostri come Scilla e Cariddi . Perfino Orazio Nelson  annotò una cosa simile nel suo diario di bordo.
La fama e il mistero sono aumentati dall'ottocento in poi, diventando un vero caso internazionale dal 1859, quando lo attraversò Garibaldi con i Mille, che scrisse nelle sue memorie "questo è un mare maledetto. Ho perso 30 dei miei uomini risucchiati dal mare".  In queste poche pagine, l'Eroe dei due Mondi afferma che avvolte dalla nebbia sparirono tra maggio e giugno di quell'anno, di 12 navi ed un numero imprecisato di barche da pesca, e di quegli uomini non si seppe più niente. Queste memorie sono state precedute da  alcuni articoli risalenti al 1783, anno di uno sconvolgente terremoto, che raccontavano inspiegabili sparizioni di navi in quelle acque .
Fatto sta che dopo le annotazioni di Garibaldi vi sono state altre sparizioni nell'area del triangolo maledetto che si fermarono nel giorno del terribile terremoto del 1908.  Se però siano dovute agli alieni o a dei fenomeni naturali, nessuno potrà mai saperlo.  Certo è che questo mistero piace moltissimo al mondo del cinema, e soprattutto ai turisti, che continuano a guardare con sospetto e  paura  quel tratto di mare così pericoloso.





SE AVETE SOGNATO QUEST'UOMO SIETE IN GROSSI GUAI....

Nel mese di gennaio del 2006 la paziente di un noto psichiatra newyorkese durante una seduta disegnò il volto di uno sconosciuto che le appariva ricorrentemente in sogno, per impartirle consigli di vita ed indicargli la data esatta della sua morte. La donna era certa di non avere mai visto quel volto nella vita reale.
Il ritratto restò sulla scrivania dello psichiatra per alcuni giorni finché un altro paziente, notandolo, affermò con sconcerto di riconoscere in quel volto lo sconosciuto che popolava i suoi sogni. Lo psichiatra allora decise di inviare il ritratto ad alcuni colleghi che avevano in cura pazienti disturbati da sogni ricorrenti.
Nel giro di pochi mesi quaranta pazienti riconobbero l'uomo come colui che visitava con frequenza i loro sogni. Tutti i pazienti si riferivano a lui come a Questo Uomo (This Man).
Dal gennaio 2006 fino ad oggi almeno 20000 persone hanno affermato di averlo incontrato nei loro sogni e molte sono morte nella data indicata dal misterioso uomo, mentre quelle ancora in vita aspettano la loro morte in uno stato di ansia angosciante.  Individui che vivono in molte città sparse in tutto il mondo: Los Angeles, Berlino, San Paolo, Teheran, Pechino, Roma, Barcellona, Reggio Calabria, ​​Stoccolma, Parigi, Pizzoburgo, Mosca.
Ad oggi non è stata riscontrata alcuna relazione o tratto comune tra le persone che affermano di sognare Questo Uomo."
Teorie. Per cercare di spiegare la misteriosa vicenda di Questo Uomo sono sorte diverse teorie  e due hanno preso maggior piede.
1) La teoria fantascientifica è che un uomo realmente esistente è stato capace, usando tecnologie all'avanguardia create nell'Area 51 in Nevada, di entrare nei sogni delle persone ed interagire con loro, nel sogno, una tecnologia simile all’Inception, utilizzando droghe potenti, realtà virtuale, impulsi elettro-magnetici oppure l’Ipnosi, con lo scopo di controllare il genere umano.
2) La teoria paranormale è che si tratti di uno spirito, appartenente al mondo non-materiale, quello trascendentale, che può comunicare quindi solo con le anime umane, nel mondo delle idee e dei sogni, e che si sta diffondendo proprio, appunto, nel mondo dei sogni con lo scopo di predire con esattezza matematica il giorno della morte di chi lo "avvista"..

PALERMO:SPIAGGIATA LA STRANA CREATURA INVESTITA DA UN SOTTOMARINO RUSSO

E' stata rinvenuta nella scogliera di Roccariina, a 40 km da Palermo, la misteriosa creatura che una settimana fa è stata investita da un sottomarino russo a circa 400 metri di profondità a largo di Ustica.
Centinaia di curiosi sono accorsi a vederla. I numerosi esperti, venuti da ogni parte del Mediterraneo ad esaminarla, sono rimasti perplessi e sbigottiti.
Si sa ben poco sia su queste creature, che probabilmente provengono dagli abissi, che sulla motivazione che le spinge a risalire in superficie. Inquinamento? Fracking? Sonar dei sottomarini? Esperimenti nei fondali marini? Scie chimiche? non lo sapremo mai..
La creatura è lunga circa ventotto metri, e sembra possedere delle specie di corna. E’ stata trovata in fase di decomposizione sulla scogliera di Roccariina a Palermo.
Nel ventre dell'animale sono stati rivenuti resti umani, probabilmente appartenuti ad immigrati morti in qualche naufragio.
Criptozoologi e residenti stanno cercando di capire che cosa sia in realtà: qualcuno afferma che si tratta di un parente del mostro di Loch Ness, o di un mostro marino che affondava le navi nel Cinquecento o di un qualcosa che abbia a che fare con i fatti misteriosi di Caronia.
E’ difficile sapere con che cosa abbiamo a che fare” afferma il portavoce Gaetano Guzman di PROMAR Sea Life Defence Program della Grepolis University.
Qualsiasi cosa sia, si sta decomponendo velocemente e non possiamo identificare la sua natura"
Campioni di Dna sono stati inviati a decine di Università europee ed i risultati verranno incrociati in modo da capire chi sia il parente prossimo del mostruoso animale.

REGGIO CALABRIA AVVISTATO FANTASMA. NOTTE DI PANICO TRA I RAGAZZI

Da decenni si parla che nel palazzo nobiliare dei Gullì si aggirasse il fantasma di un giovane, poi ieri è accaduto l’impossibile.
“Ero lì con il mio ragazzo tedesco appartato” dice Domenico P., autore della foto “Poi, a un certo punto, ho visto quella forma muoversi dinanzi a me, così ho scattato quella foto. Ho anche urlato. Guarda, Guarda al mio Hubert. In lui è scattato il panico ed è scappato. Io mi son fatto forza e ho seguito, con la cintura slacciata e senza la camicia, lo spettro fin dentro la casa, dove, solo e impaurito, non sono riuscito a vedere più nulla. Probabilmente, se non avessi scattato le foto col mio iphone, oggi sarei preso per pazzo”.
Questa l'agghiacciante testimonianza del giovane omossessuale reggino.
Come sempre le storie più terrificanti legate al paranormale provengono da Reggio Calabria. La villa a detta della popolazione sembra carica di energie di ogni tipo. Si narra  che tutta la zona recintata della villa sia infestata di spiriti che appaiono solo durante le notte, per poi svanire alle prime luci dell’alba.
Il palazzo Gullì costruito sulle fondamenta di un’antica villa gentilizia. Abbandonato nel 1943, l’edificio è stato ribattezzato “Casa dei fantasmi” a causa dei fenomeni che vi si verificano: apparizioni di un uomo vestito di nero, suoni provenienti da un pianoforte, voci di bambini che chiamano la mamma,grida, scalpitio di cavalli al galoppo e gemiti . La casa apparteneva a Tommaso Gullì, eroe di guerra trucidato a Spalato nel 1920. Alla sua morte rimangono la moglie Maria e i figli: Vincenzo, Agata e Anna. Forse i Gullì intrattengono rapporti con i nazisti, che intanto hanno invaso la città. Le ragazze adorano i tedeschi, al contrario di Vincenzo che si mostra ostile. Ha un rapporto conflittuale con la madre, non accetta la sua autorità. Un giorno, raccolti in una stanza gli oggetti del padre, si cosparge di olio di bergamotto e si da fuoco. Lascia un biglietto alla madre: “Ai carnefici di mio padre le mie ceneri”. Da allora la famiglia ha abbandonato la casa, lasciando un alone misterioso sugli avvenimenti di quel giorno. Sembra infatti che Vincenzo sia stato ucciso, forse dai nazisti.
Le voci e le dicerie sono sempre tante, anche troppe. È difficile capire se e cosa sia veramente accaduto. Ma un detto sembra funzionare alla perfezione: quando cominci a credere inizia la paura. E di conseguenza i fatti inspiegabili diventano reali. Almeno così si dice.


I SEGRETI OCCULTI DI BAGNARA CALABRA. QUELLO CHE NESSUNO VI DIRA' MAI!!!

Monumento ai caduti
Nella città di Bagnara nulla è stato lasciato al caso... l'orientamento dei suoi palazzi, delle sue chiese, e dei suoi monumenti, la pianta delle sue piazze seguono precise direttive sconosciute agli occhi di qualunque osservatore.

Gli architetti appartenenti alle Confraternite si tramandavano il segreto dei simboli esoterici necessari per arrivare ad una conoscenza purificatrice.
Edifici all'apparenza normali come il Castello Ducale dei Ruffo, la Fontana a Garibaldi, il Ponte di Caravilla, nascondono significati esoterici per i simboli che nascondono.
Ponte di Caravilla visto dall'alto: si nota l'impronta massonica

Osservare Bagnara attraverso questa nuova lente significa rivalutarne il suo contenuto culturale e artistico, riportare l'attenzione ai suoi edifici, ai suoi monumenti, alla sua storia, ma soprattutto alle leggende e ai miti che, come nebbia, l'avvolgono.
La tradizione esoterica più antica vuole Bagnara essere il vertice contemporaneamente del triangolo di magia bianca (con Scilla e Sinopoli) e di magia nera (con Locri e Melito Porto Salvo).
La magia di Bagnara dipende dalla sua particolare posizione: la città sorgerebbe su un punto di intersezione tra correnti energetiche terrestri e marine, situata perfettamente sul 38° parallelo, segnalato dall'obelisco del Monumento ai Caduti, che si trova in Piazza Vincenzo Morello, all’incrocio tra il Corso Giuseppe Garibaldi e la Via Giuseppe Denaro.
Il monumento è costituito da una base quadrata, che rappresenta l'ordine e l'insieme dei diritti e doveri sui quali le confraternite catto-massoniche si devono basare per poter rimanere in vita, pena la sua estinzione in tempi rapidi; e una colonna centrale dominata da un angelo, che  per alcuni, rappresenta Lucifero, l’angelo più bello secondo la tradizione biblica cristiana.

Voci narrano che nel sottosuolo della città, ci siano nascoste gallerie e grotte dove ai tempi della famigerata scomunica si svolgevano misteriosi rituali: sotto Il Castello Ducale dei Ruffo esisterebbero, infatti, delle Grotte alchemiche, frequentate dagli alchimisti di casa Ruffo a caccia della Pietra Filosofale (capace di trasformare il metallo in oro); secondo gli appassionati di esoterismo, queste grotte esisterebbero ancora oggi ed i più antichi palazzi di Bagnara (Villa de Leo che sarebbe collegata all'Abbazia della Chiesa del SS. Rosario).
Alcuni studiosi sostengono che in queste grotte sia stato nascosto il Santo Graal. Infatti, documenti storici andati perduti durante il terrificante terremoto del 1908, riportavano che San Gerlando tornando da Gerusalemme con la sacra reliquia, la diede a Drogone, priore del monastero, che la custodì gelosamente e dove rimase per oltre 300 anni.

Altro edificio storico di occulta bellezza è il Ponte di Caravilla.
Il ponte è formato da tre grandi arcate dell’altezza di metri tredici e da una corsia pedonale e carreggiabile di metri trentatre di lunghezza e metri sette di larghezza, è un’opera architettonica di inestimabile valore, anche per le sue particolari strutture in mattoni pieni.
Il primo numero che troviamo è il TRE che richiama alla Fratellanza: . É accordo profondo, spirituale, tra persone non necessariamente legate da vincoli di parentela.
Il secondo numero che troviamo è il TREDICI:  è un numero importante per gli illuminati, visto che le sue gerarchie comprendono 13 gradi divisi in varie categorie e stando a quanto riportato dal Ponte dopo la 13esima fila di mattoni c’è la strada che dovrebbe rappresentare il punto di partenza di una nuova era…
Il terzo numero è il TRENTATRE' è il più alto grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato della Massoneria.
IL quarto numero è il SETTE  è il numero della piramide in quanto formata dal triangolo(3) su quadrato(4). Quindi il Sette è l’espressione privilegiata della mediazione tra umano e divino.   
Infine, osservandolo dall'alto si nota chiaramente che è stato costruito ad immagine del simbolo massonico per eccellenza: la squadra e il compasso.




TERRA DEI FUOCHI:CATTURATO ROSPO ASSASSINO

Era stato avvistato a fine maggio nei dintorni di Acerra da alcuni immigrati clandestini del Gabon, che dicevano che un rospo gigante avesse mangiato un neonato che fuggiva con sua madre diretti in Francia. Fatte le dovute indagini e allarmati i vigili del fuoco non erano riusciti ne ad avvistarlo ne a catturarlo. Quello che sembrava un pitone e che aveva fatto perdere le tracce, era invece un rospo gigante imperiale (Bofo Alvarius) del peso di 67 Kg e alto oltre un metro e mezzo. L’enorme rospo è stato catturato oggi pomeriggio vicino a dei canali usati per l'irrigazione agricola.  Ad avvistarlo tra alcune sterpaglie nella frazione di Pezzalonga, sono stati alcuni criptozoologi, che da mesi danno la caccia alle strane creature mutanti che si aggirano nella Terra dei Fuochi. La mutazione, sostiene il dottor Golconti(nella foto), sarebbe avvenuta dopo che l'anfibio si è nutrito di cibo inquinato "Dal momento che i rospi hanno subito queste mutazioni, è facile immaginare che altre specie possano aver subito altri effetti. Qualcosa è andato storto nell’intero ecosistema". In realtà, secondo lo stesso Golconti, ogni organismo risponde all'inquinamento alimentare in modo diverso, per questo è ancora presto per trarre conclusioni su quali siano le conseguenze per gli esseri umani.

TERRORE IN ASPROMONTE:FOTOGRAFATO FANTASMA

Un gruppo di turisti piemontesi afferma di aver fotografato quella che sembrerebbe essere la sagoma di un fantasma presso il Cippo di Garibaldi, a Gambarie in pieno Aspromonte. C’è sempre una netta divisione in questi casi tra scettici e credenti, ma c’è da dire che, in una foto del genere è lecito porsi domande e far sorgere dubbi. La foto è stata scattata il 31 maggio durante un tour di bird wachting notturno, nei pressi del maestoso albero caratterizzato da un ampio incavo in cui i compagni di Giuseppe Garibaldi lo fecero riposare quando fu ferito alla gamba.
I quattro turisti erano vicino al Mausoleo quando hanno sentito dei lamenti ed il gruppo ha scattato moltissime foto, tra le quali è venuta fuori quella con il presunto spirito. Roy Dorigo, ha dichiarato “Sembrava venire verso di noi, aveva le gambe e le braccia. Non pretendiamo di affermare con sicurezza che si tratti di uno spirito umano, diciamo soltanto che è abbiamo preso un grosso spavento. La cosa sicura è che solo noi quattro eravamo lì.”
Gli storici locali, non sono sicuri di cosa sia stato immortalato nella foto, ma dicono di provare una certa avversione per quella particolare zona del Cippo. A quanto pare, ci sono stati anche altri avvistamenti di “ombre” e figure anomale negli ultimi cento anni. Da alcune ricerche effettuate, è risultato che un feroce garibaldino, tal Karl Prumer di origini prussiane, mercenario al servizio del nizzardo, sia stato sepolto vicino l’albero dove è stata scattata la misteriosa anomalia e molti giurano di aver visto la sua figura fino alla vicina strada provinciale.
Questo garibaldino si dice abbia massacrato intere famiglie di contadini e sia stato ucciso per ritorsione.
I quattro turisti, hanno riscontrato molte stranezze sul posto, tipo strani lamenti e le batterie degli strumenti che si sono scaricate rapidamente, oltre ad essere stati anche loro soggetti a stati febbrili temporanei e perdita di coscienza.


 

SCOPERTA UNA STONEHENGE IN ASPROMONTE. LE FOTO


Individuati 27 monoliti vicino alla Pietra Cappa, che apparterrebbero al più grande sito del periodo neolitico della Calabria. La scoperta, fatta dagli archeologi piemontesi, riguarda grandi pietre, alcune delle quali alte oltre quattro metri, che si trovano un antico sentiero che dall’Aposcipo porta a Roghudi Antica

Dopo cinque anni di ricerche e studi è possibile la misurazione e la creazione al computer di una mappa dettagliata di questo sito definito di importanza "straordinaria" dagli studiosi. Il sito era usato per scopi rituali e per la misurazione del tempo. "La presenza di quelle che appaiono come pietre, che circondano il sito di uno dei maggiori insediamenti neolitici d'Europa, aggiunge un nuovo capitolo alla storia della Calabria"

 
Il concetto del tempo non venne scoperto in Mesopotamia 5 mila anni fa, come si pensava sino ad oggi, ma nel remoto Aberdeenshire, in Scozia. Lo rilevano scavi archeologici condotti da una equipe britannica dell’università di Birmingham in un insediamento risalente a 10 mila anni fa dove è stato scoperto un calendario annuale. La struttura, formata da buche sulle quali erano piazzate grosse pietre, sarebbe stata in grado di misurare il passaggio delle stagioni e le fasi lunari.
 

SCARAFAGGI INVADONO LE SPIAGGE ARGENTINE:DECINE DI MORTI

L'invasione di scarafaggi che sta colpendo le spiagge argentine di Mar de Ajo, a 50 chilometri da Buenos Aires, sta assumendo dimensioni bibliche, tanto da far dire a una parte della popolazione che questo è un segno che anticipa la fine del mondo. Scene da film dell'orrore, che lasciano residenti e turisti senza fiato: chilometri di costa ricoperti da un tappeto nero di insetti in movimento che attaccano e divorano ogni cosa che si muova, dai gabbiani, alle foche, fino agli esseri umani. Due scienziati dell'Università di Cordoba, inviati dal Ministero dell'Ambiente per studiare il fenomeno sono stati  letteralmente mangiati dagli insetti e le autorità hanno recuperato solo le ossa. Anche numerosi pescatori di mitili risultano al momento dispersi e la Protecion Civil pensa che siano stai vittime degli scarafaggi. Sui social media, oltre a coloro che parlano di "sinistro avvertimento di imminente castigo divino" e sostengono che "la fine dei tempi è vicina... e gli scarabei possono sentirla", c'è chi tenta di trovare una spiegazione scientifica. Come fa un commentatore, che si identifica come "khnagar", secondo il quale si tratterebbe di esemplari della specie Heteronychus Arator, che, presenti su una portacontainer cinese, sarebbero venuti a contatto con agenti nucleari e una volta contaminati si sarebbero accoppiati a dismisura.
Il fatto che al momento si contano già 2 morti ed una quarantina di dispersi.


 

L'INCREDIBILE LEGGENDA DI GIORDANO CALARUZZO, IL CANNIBALE CALABRESE

Giordano Calaruzzo e i suoi figli in azione
Giordano Calaruzzo nacque nel 1763, nel ducato di Sinopoli, a una quarantina di chilometri da Reggio di Calabria.
In quella immensa distesa di castagneti e uliveti secolari, i signori Calaruzzo lavoravano tutto il giorno nei campi e, come loro, il giovane Giordano si dedicò per qualche anno alla coltivazione nella terra del padre.
Il malumore crebbe in quel ragazzo di giorno in giorno, a causa della sua avversione allo starsene per ore a lavorare la terra, oltre che per il poco interesse a svolgere quel compito faticoso e per la passione per la caccia e il gioco d'azzardo.
Così, ancora minorenne, Giordano Calaruzzo lasciò l'abitazione dei genitori senza nessuna destinazione prefissata, cominciando a vivere come un mendicante nei villaggi della zona.
Un giorno conobbe una ragazza di nome Agnese Ruffiani, che come lui si arrangiava per sopravvivere. Tra i due ci fu subito un'intesa basata sul fatto che la indole di entrambi era orientata alle più perverse inclinazioni sadiche e violente, così andarono a vivere insieme vicino al Promontorio di Sant'Elia.
La compagna di Calaruzzo  praticava la stregoneria illudendo parecchie persone del paese con riti che a quell'epoca erano all'ordine del giorno, quando però, qualche mese più tardi, si venne a conoscenza della professione della donna, lei ed il suo compagno furono obbligati a scappare prima di una probabile esecuzione al rogo. La loro nuova "casa" fu  una caverna che era situata sulla costa dell'odierna Costa Viola, l'oggi conosciuta Cala di Janculla.
Questo posto umido e freddo, era pieno di strettoie e passaggi quasi inaccessibili. Oltretutto l'alta marea, che puntualmente arrivava tutti i giorni, impediva a qualsiasi curioso di addentrarsi in quel luogo buio e maleodorante. In qualche modo Calaruzzo e la sua amante si organizzarono alla meglio dentro quel rifugio che per molti anni permise loro di compiere indisturbati delitti atroci a discapito di centinaia di vite umane.

Una delle grotte dove si nascondeva il clan
Senza un lavoro e con una donna da mantenere, Calaruzzo andava girando alla ricerca di qualche mendicante come lui o viaggiatore di passaggio e depredava oggetti di valore e qualche soldo. Alcune volte gli andava bene, perché la vittima era talmente ubriaca da non poterlo identificare, ma in altre circostanze rischiò di essere catturato. Concluse quindi che l'unica soluzione per non essere accusato di furto era quella di uccidere i malcapitati, solamente eliminando qualsiasi possibile testimonianza poteva avere la certezza di farla franca. L'idea fu comunicata alla sua compagna.
In genere Calaruzzo si accertava che la vittima fosse sola, poi la seguiva ad una certa distanza, infine da dietro la colpiva in testa con un grosso bastone, la derubava, e ne nascondeva il corpo sotto la sabbia. Poi, con i soldi del furto, andava nel più vicino villaggio a comprare vino e qualcosa da mangiare.
Per qualche anno la coppia tirò avanti così, ma, con l'arrivo dei primi figli, l'esigenze della famiglia cambiarono radicalmente: la refurtiva non bastava più per sfamare tutti, perciò, di comune accordo, Calaruzzo e consorte decisero che la carne se la sarebbero procurata direttamente dai cadaveri dei viandanti e dei mendicanti.
Nel febbraio del 1783, subito dopo il devastante terremoto che colpì la provincia di Reggio Calabria Calaruzzo  inizio la sua opera di sciacallaggio. Si aggirava di notte tra le macerie dei paesi distrutti e uccideva i superstiti cucinandoli sul posto insieme alla compagna e alla numerosa prole. I cadaveri furono poi portati nella caverna, dove i Beane con una grossa lama, rubata ad un pescatore di Bagnara, aprirono loro il torace, estraendone le viscere. Infine i corpi furono fatti a pezzi: alcune parti vennero conservate in salamoia con l'acqua di mare, altre trattate e appese con dei ganci alle pareti, pronte per essere consumate. Le ossa le accatastarono in fondo alla caverna, facendone dei grandi mucchi, mentre quello che rimaneva veniva gettato in mare in pasto ai granchi e murene.
Col passare del tempo la famiglia si allargò a dismisura, attraverso una serie di incesti, arrivò a comprendere otto figli maschi, sei figlie, diciotto nipoti maschi e quattordici nipoti femmine. Tutti i discendenti di Calaruzzo furono addestrati ad uccidere e abituati a mangiare carne umana.
Un giorno un gruppo di otto frati in pellegrinaggio per il Santuario di San Rocco d'Acquaro, fu accerchiato e attaccato dai membri del clan Calaruzzo e per quelle persone non ci fu scampo. Portati velocemente nella caverna, gli uomini del clan ebbero il compito di smembrarli, mentre le donne si dedicarono alla conservazione, quello che non servì fu come sempre gettato in mare.
Ad un certo punto le provviste di carne umana erano così abbondanti che molte di queste andarono in putrefazione, (possiamo immaginare l'odore insopportabile che ci doveva essere in quella caverna, con tutti quei pezzi appesi ai muri che andavano a male).
Nel frattempo nella zona si registrava ogni anno un'elevata percentuale di persone scomparse,  molte famiglie denunciarono il mancato rientro dei loro cari e le autorità locali cominciarono le ricerche, ma inizialmente le persone interrogate non furono di nessun aiuto alle ricerche dell'abominevole personaggio in grado di far sparire così tante persone.
Il fatto che nessuno sopravvivesse alle aggressioni bestiali della famiglia Calaruzzo fece sì che la stessa riuscì ad operare indisturbata per un lungo periodo di tempo.
Le autorità in ogni caso non si fermarono e continuarono a cercare il responsabile di quello che stava diventando ormai un mistero inquietante; i genitori proibirono ai figli di uscire da soli e si armarono dei più disparati oggetti per difendersi dal possibile attacco di uno sconosciuto, non potendo lontanamente immaginare che dietro a questa terribile vicenda c'era un intero clan assetato di sangue e non solo.
Intanto, pur di dare un nome ad ogni costo all'artefice di questi misfatti, le autorità arrestarono  individui che non avevano nulla a che fare con quegli avvenimenti oscuri, ma che erano stati semplicemente gli ultimi a vedere gli scomparsi. A molti di loro furono estorte dai magistrati delle confessioni fasulle, in seguito alle quali furono messi al rogo o gettati dalla Rupe di Sant'Elia.

Il Cardinale Ruffo che festeggia la cattura
Un giorno, dei pescatori notarono tra le correnti dello Stretto di Messina delle strane cose che galleggiavano in mare, si avvicinarono e quello che videro provocò loro grande orrore e spavento: altro non erano che arti umani in putrefazione che le correnti  avevano spinto per una ventina di chilometri da dove erano stati gettati.
La notizia si divulgò in tutti i paesi adiacenti in pochissime ore. Quello che si spiaggiò sulle rive di Scilla e Cannitello  era indescrivibile, ormai gli abitanti non si sentivano più al sicuro, perché adesso c'era la prova che le persone scomparse sulla loro strada avevano incontrato un vero e proprio demonio, soltanto un mostro poteva osare così tanto.
La zona fu setacciata scrupolosamente da volontari e forze dell'ordine, tutti impegnati per trovare quella bestia che dal tragico terremoto del 1783  terrorizzava la comunità. Ci fu un momento in cui si andò molto vicino a scoprire il nascondiglio dei cannibali, ma l'alta marea ostruiva temporaneamente l'entrata della caverna, inoltre nessuno poteva immaginare che quel luogo cupo e tetro fosse abitato da essere umani.
La fortuna della famiglia Calaruzzo si stava comunque esaurendo e qualche giorno dopo un episodio traumatico mise fine a quell'orrore.
Nel 1799, una coppia di sposi stava ritornando a casa, dopo aver passato la giornata alla festa della Madonna di Bagnara, quando improvvisamente furono attaccati da Calaruzzo e da altri componenti del clan.
L'uomo si difese con tutte le sue forze, grazie ad una spada, ma la moglie cadde da cavallo e fu immediatamente raggiunta dai cannibali, che le tagliarono la gola e le succhiarono il sangue, per poi squartarle il ventre per estrarne gli intestini e altri organi, mentre il marito osservava impotente.
In quel momento arrivarono altri viaggiatori in soccorso alla coppia e la famiglia Calaruzzo, per la prima volta, fu costretta a fuggire, lasciando finalmente un sopravvissuto in grado di raccontare  quello che succedeva nella Costa Viola.
La situazione era talmente importante che anche il Cardinale Fabrizio Ruffo  fu informato dell'accaduto.
Quattro giorni dopo, un esercito di 900 uomini capeggiati dallo stesso Cardinale, accompagnati da cani da caccia inglesi, si avviarono verso il luogo della tragedia. Con loro c'era anche l'uomo che aveva perduto la moglie.
Perlustrarono l'intera zona senza trovare nulla di significativo, ma quando i soldati si avvicinarono alla caverna, i cani cominciarono ad abbaiare in direzione dell'entrata: fu chiaro che qualcosa si doveva nascondere lì dentro.
I soldati entrarono in quel luogo buio e umido e, accese le torce, si materializzò davanti a loro uno spettacolo terribile: appesi con dei ganci molti piedi, gambe, braccia e teste mozzate che penzolavano. Altri pezzi di uomini, donne e bambini conservati in salamoia stipati in un angolo, da un'altra parte un numero infinito di oggetti di valore e indumenti appartenenti alle vittime.
La famiglia Beane fu trovata nella parte posteriore della caverna, ci fu un tentativo da parte dei cannibali di difesa, ma le spade e il numero dei soldati placò subito qualsiasi tipo di resistenza.
Il clan, che con Sawney era formato da 48 membri, vennero portati a Reggio Calabria e successivamente, rinchiusi nella prigione di San Raneri a Messina.
Il giorno successivo, senza un processo, davanti ad una folla impazzita ed avida di vendetta, furono giustiziati in questo modo: agli uomini furono tagliate mani e gambe e i corpi mutilati lasciati  dissanguare in un fosso riempito di granchi scavato nella spiaggia di Catona   davanti agli occhi delle loro donne, mentre le stesse furono bruciate vive in tre roghi separati(Fossa San Giovanni, Scilla e Bagnara).
Prima di essere giustiziati, nessuno della famiglia Calaruzzo  mostrò segni di pentimento, anzi continuarono ad imprecare contro tutta la popolazione ed i loro giustizieri.
Con il passare dei secoli, questa storia incredibile è stata tenuta segreta, uno dei simboli di un epoca, quella medievale, dove, tra cacce alle streghe e torture d'ogni tipo inflitte ad innocenti, poteva accadere qualsiasi cosa, anche di vedere una famiglia come quella di Calaruzzo che per un quarto di secolo massacrò e divorò un imprecisato numero di persone, qualcuno sostiene addirittura cinquecento.