I NAPOLETANI SPORGONO DENUNCIA PER FRODE SPORTIVA.

A Radio Crc è intervenuto l’avvocato Michele Marra: “Ho denunciato l’arbitro Tagliavento alla procura della Repubblica, bisogna verificare se ci sono gli estremi per la frode sportiva. Così si alterano le partite ed il problema è serio. Si alterano gli equilibri e non dimentichiamo che le società sono quotate in borsa e che lucrano sugli scudetti e le coppe. Se il Napoli ha vinto la Supercoppa, la partita di campionato doveva vincerla la Juventus. Il problema è che un guardalinee può sbagliare quando si tratta di un’azione di gioco, ma su un calcio da fermo, non si può sbagliare. Non credo ci sia la sudditanza psicologica, è solo un alibi, un modo per dire di aver sbagliato coscientemente. L’errore è errore e dobbiamo togliere le mele marce anche tra gli arbitri. Sono convinto che De Laurentiis e Benitez che hanno alzato la voce avranno delle sanzioni”.
Gli spettri di una nuova calciopoli si stanno impadronendo di un calcio italiano specchio di un sistema sociale marcio e corrotto.

CAPRETTA NASCE COL VOLTO UMANO: IL PASTORE FACEVA SESSO CON L'ANIMALE

Sardegna - Ad Ovodda, nella frazione montana di Crumurru, una famiglia intera è stata messa sotto accusa in quanto, dopo che è nata una capretta con il volto umano, si è puntato il dito verso il pastore, accusato di aver fatto del sesso ripetutamente con la madre dell’animale.
L’arcano è stato scoperto da un amico di famiglia che ha pensato bene di pubblicare sui social network (Facebook in particolare) le foto dello strano animale. Una capretta con le sembianze umane.
L’animale è morto subito dopo la nascita ed è stato seppellito nel cimitero sconsacrato della cittadina in quanto la famiglia, dopo aver visto l’essere strano, ha subito pensato ad una maledizione.
Secondo la popolazione locale, dietro al seppellimento dell’animale, ci sarebbe la volontà del pastore di nascondere le prove dei rapporti sessuali avuti con la madre dell’animale.
Il capofamiglia, marito e padre di otto figli, avrebbe infatti fatto sesso con una capra nelle montagne della Barbagia dando alla luce lo strano animale. Tuttavia da qui a dire che le sembianze umane della capretta siano da addebitare all’uomo ce ne sta: biologicamente parlando risulterebbe un fenomeno improbabile.
Per gli scienziati è solo una deformazione genetica, forse dovuta ai tanti poligoni militari presenti in Sardegna che in passato hanno fatto uso di armi all'uranio impoverito. Comunque il caso tiene banco e la moglie del pastore Olga Pudduru, molto furiosa, ha dichiarato: “Stanno infangando il nome della nostra famiglia, sono accuse ridicole”.

MORTE DI PINO DANIELE:SI INDAGA PER OMICIDIO

La procura di Roma ha aperto contro ignoti un fascicolo ipotizzando il reato di omicidio colposo in seguito alla morte di Pino Daniele, avvenuta il 4 gennaio scorso. Il procuratore aggiunto Filippo Laviani e il pm Marcello Monteleone hanno anche disposto che la salma sia sottoposta ad autopsia non appena si saranno conclusi i due funerali dell'artista previsti per oggi a Roma e a Napoli.

L'autopsia, disposta dai pm, si farà domattina nell'obitorio del capoluogo campano. Nominato dalla procura capitolina che sta indagando il collegio di tre periti: due medici legali della Sapienza e un cardiologo di Perugia.

Tuitti i dubbi dei magistrati. L'indagine vuole accertare se la richiesta di andare a Roma, dopo essere stato colto da malore, sia arrivata effettivamente dallo stesso artista partenopeo. Secondo quanto accertato la sera del 4 gennaio la compagna di Daniele, Amanda Bonini, chiamò il 118 per chiedere l'intervento di una ambulanza. I medici, arrivati nella zona del casale dove viveva Daniele, contattarono di nuovo i familiari i quali comunicarono che si sarebbero recati con mezzi propri a Roma dal cardiologo di fiducia del cantante.

Le indagini. Oggi sono previsti i due funerali del cantante: alle 12 al Divino Amore di Roma e alle 19 a Napoli. Poi la salma potrà ripartire per il secondo funerale, alle 19 a Napoli. Ieri sera la compagna del cantautore partenopeo, la viterbese Amanda Bonini, 50 anni, è stata ascoltata dai carabinieri del comando provinciale di Roma nella caserma di via In Selci. E' stato disposto anche il sequestro delle cartelle cliniche e dei documenti medici che riguardano il cantautore.

NOSTRADAMUS AVEVA PREVISTO L'ATTACCO AL GIORNALE CHARLIE HEBDO: LE QUARTINE.

Riportiamo alcune quartine della Profezia di Nostradamus che si riferiscono ad una futura invasione islamica dell’Europa e all'attacco al giornale Charlie Hebdo:

Centuria I – quartina 18

Per la discorde negligenza Francese
riderà un giornale su Maometto:
di sangue intriso la terra ed il mar Senoyse
il porto di Marsiglia di vele e navi coperto.

In quanto all'invasione araba dell’Europa, leggiamo:
In Arabia nascerà un poderoso re dalla legge di Maometto,
che dominerà l’Europa e l’ Italia.
Per la discordia negligenza francese
che cederà il passo a Mahomed,( gli arabi) libero.
Michéle de Nostradamus, illustre medico francese nacque nel 1503, è considerato il maggiore veggente della storia. Nel 1555 furono pubblicate le prime delle sue principali profezie, conosciute come I Secoli. Dal 1530 le sue profezie cominciarono a compiersi con esattezza, a tal punto che, per questa ragione, fu famoso medico e consigliere del re.

ROTOLO DI CARTA IGIENICA PAGATO DALLO STATO 17 EURO!!!!

E’ possibile spendere 17 euro per un rotolo di carta comune? Sì, purtroppo. Lo sa bene il Ministero della Difesa che ha sborsato ben 34.300 euro netti per comprare 2.000 rotoloni di carta.
Il suddetto dato è stato pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale, in riferimento alla spesa della Difesa. I contribuenti non possono non essere indignati dinanzi a un’informazione del genere, visto che non si può pagare qualcosa 17 euro quando il suo prezzo, sul mercato, è di circa 2 euro, più o meno.
Il Ministero della Difesa si è giustificato asserendo che quella acquistata è una carta speciale per pulire le armi, e resistente a tutti i tipi di diarrea.
Insomma, i 17 euro per un rotolone di carta igienica sono stati spiegati.

E' MORTO PINO DANIELE

Pino Daniele è morto". La notizia, improvvisa, la dà un affranto Eros Ramazzotti dal suo profilo Instagram. Nessuno scherzo di pessimo gusto, nessun hacker in azione: come confermato dal suo manager, il cantautore napoletano è stato stroncato a 59 anni da un infarto nella notte tra 4 e 5 gennaio, nella sua casa in Toscana. A poche settimane dalla scomparsa di Mango, la musica italiana è dunque ancora in lutto e piange uno degli autori più originali del panorama nostrano. Emerso alla fine degli anni 70, Daniele ha forgiato insieme ad altri compagni di viaggio (Tony Esposito, Tullio De Piscopo, i Napoli Centrale) un originale mix tra musica blues, country e folk alla partenopea, con in più una spiccata dote melodica e testi ironici che spesso mescolavano napoletano e inglese. Indimenticabili (e numerosi) i capolavori come 'Na tazzulella 'e cafè, Napule è, Je so' pazzo, I say i sto ccà, Tutta nata storia, Yes I know my way, 'O scarrafone, Io per lei. Chitarrista sopraffino, ha sempre reso al meglio dal vivo, come sanno bene i fan che l'hanno visto suonare appena qualche ora fa, dal palco dello show di Capodanno di Raiuno L'anno che verrà (GUARDA IL VIDEO), mentre è dell'1 gennaio il suo ultimo post su Facebook.

LA CALABRIA STANZIA 350MILA EURO PER UNA RICERCA SULL'ESISTENZA DEGLI GNOMI

Video sull'avvistamento di Peppe U' Gnozza
Siete affascinati dalle creature mitologiche e credete che i fenomeni paranormali siano reali? Non siete i soli! In Calabria, infatti, il Dipartimento regionale delle ricerche indipendenti ha deciso di stanziare dei fondi cospicui (350.000 Euro, per la precisione) per finanziare una ricerca davvero particolare.
Il progetto ha infatti l’obiettivo di approfondire una leggenda popolare che riguarda la figura degli gnomi dell'Aspromonte, in particolare della figura di Peppe U'Gnozza. Secondo la leggenda Peppe U' Gnozza, vive nelle buie grotte di Tre Musa e ogni notte esce dalla sua casa per cercare cibo. 
Krølle Bølle è uno gnomo buono, della statura simile a quella di un bambino di 10 anni circa, indossa abiti di lana e un cappello rosso e ha due corna sulla fronte.
Si racconta anche che viva con la sua famiglia, composta da 4 persone: sua madre, 'Ntonia a Nira, suo padre Paskalazzu e sua sorella Sara a Paccia. Secondo la storia, ogni notte a mezzanotte i quattro gnomi escono e compiono moltissime avventure.
Il ricercatore a capo del progetto è un antropologo dell'Università di Reggio Calabria, specializzato negli studi paranormali, folkloristici e legati ai fantasmi, dott. Filippo Bausu. È lo stesso antropologo a spiegare il significato del progetto, non tanto volto a provare l’esistenza degli gnomi, ma piuttosto si pone l’obiettivo di studiare e comprendere il legame delle persone con il luogo e la sua storia, oltre che spendere soldi pubblici per creare della clientela politica.
Il Dipartimento delle Ricerche Indipendenti ha dichiarato di credere nella ricerca umanistica quanto in quella scientifica, e per questo motivo ha intenzione di finanziare altri 9 progetti come questo(ricerca sulle sirene dello Stretto, sui fantasmi di Pentidattilo e Bagnara ecc..). Sembra che potrebbero non pensarla allo stesso modo i cittadini calabresi, che hanno dovuto subire tagli per quanto riguarda i fondi per la salute per finanziare questo bizzarro studio.

IBRAHIMOVIC UCCIDE UN ALCE DA 500 KG.INSORGONO GLI ANIMALISTI

La passione di Ibrahimovic per la caccia è nota in tutto il mondo. E l'ultima impresa dell'ex milanista si è guadagnata i titoloni su Expressen, un portale svedese. Zlatan ha abbattuto un alce da 500 chili al primo tentativo. L'attaccante del Psg si trovava ad Are, nella contea di Jamtland, quando ha colpito l'animale dritto al cuore. La pubblicità sui media ha infastidito però gli animalisti: "E' un problema quando i vip fanno queste cose".
Ibra, dopo la 'conquista' sul campo si sarebbe detto "molto felice" per la sua dimostrazione di forza (e precisione). La sua mira e le sue doti da cecchino sono state messe in risalto dalla stampa locale. Ma non hanno avuto il gradimento degli animalisti: "È sempre un problema quando personaggi famosi fanno cose del genere - ha dichiarato il segretario generale di Animal Rights Sweden Camilla Björkbom - perché è come se supportassero questo tipo di attività. C'è un valore simbolico in questa azione che dà legittimità alla caccia stessa". Va fatto notare, però, che la caccia all'alce in Svezia è assolutamente legale.

REGGIO CALABRIA: ARRESTATE ALL'ALBA LE NONNE SQUILLO DI CORSO GARIBALDI

Nome in codice dell’operazione: Old Hen. All’alba le forze dell’ordine di Reggio Calabria hanno fatto irruzione in un palazzo del centralissimo Cosro Garibaldi a C, per arrestare le quattro nonne-squillo che gestivano una vera e propria casa chiusa con quattro giovani rumene.
Le nonne squillo, affascinanti e insospettabili  oltre a gestire la casa d’appuntamenti, ogni tanto si prostituivano anche volentieri, soprattutto a quei clienti che amano le Milf e le Cougar.
Tra dentiere e analgessici, rossetti e pancere, preservativi e viagra, le forze dell’ordine hanno trovato anche una grande quantità di lubrificanti vaginali oltre a cinque mila euro in contanti.
Le nonne – squillo, prima di essere tradotte in carcere, hanno tenuto a dichiarare a tutti il nome in codice con il quale attiravano i loro clienti: Gallina vecchia fa buon brodo.
Insomma, in tempo di crisi, queste vecchie e intraprendenti signore, si sono date da fare per arrotondare la loro magra pensione erosa dalle tasse.
Le forze dell’ordine si sono mosse su segnalazione dei residenti, che si sono accorti dell’insolito via vai a tutte le ore del giorno e della notte. Pare che le nonne squillo ai clienti, che consumavano il loro rapporto a pagamento, offrissero del brodo come segno di ringraziamento.
 

AMORE A 14 ANNI: LE ADOLESCENTI CALABRESI RACCONTANO: "SE NON TI FAI SVERGINARE FUORI DAL GRUPPO"

L'ora di ginnastica è appena cominciata e dentro la palestra ci sono un mucchio di adolescenti che si lanciano sguardi libidinosi accompagnati da una lingua che ruota a 360 gradi. C’è anche la professoressa di educazione fisica, che annota con una Montblanc blu le assenze sul registro. A interrompere tutti è una ragazza di seconda superiore, che invade il campo: “Finalmente mi hanno sverginata!”, urla, correndo con le braccia alzate. “Sì, sì: mi hanno trombata ieri sera”. È dicembre 2014. E Cecilia (nome di fantasia) celebra così, davanti a compagni di scuola, la perdita della sua verginità. A raccontare l’episodio è Concetta, che studia nello stessa scuola superiore reggina e che quella mattina aveva preso una nota dal preside per schiamazzi nei corridoi. Reazioni? “Non molte. La prof l’ha guardata male, la maggioranza di noi l’ha ignorata e qualcuno dei maschi le ha fatto i complimenti toccandole il seno”. In fondo, Concetta ci ha messo un mese intero per riuscire nella missione. Cecilia spiega come funziona: “Al primo anno di scuola superiore si fa la conta. Di solito, solo tre o quattro ragazze arrivano al liceo già sverginate. La regola è che bisogna liberarsene entro l’anno successivo. Per questo, a fine estate, ci sono un sacco di noi che vanno col primo che passa e di qualunque età, giusto per non sforare i tempi. Perché a dicembre si fa il bilancio”. Concetta, capelli biondi alle spalle, occhi verdi col mascara nero sulle ciglia, tatuaggio di un drago sul braccio, è una delle pochissime ragazze della sua classe a essere ancora vergine. “Se sei una persona sensibile, vivi molto male il fatto di non averla ancora data al primo che passa. È vero: se non sei carina, se non segui la moda, vieni un po’ emarginata. Ma è il sesso l’unico argomento che tiene banco, l’unica carta d’accesso per restare nel gruppo, insieme alla droga e i vestiti. O sai quello di cui parli, o ti escludono per davvero. Ti trattano come una bambina, ti lasciano fuori dal gruppo come fossi una sfigata”.
PRELIMINARI
Ai preliminari, spiega Concetta, non si dà alcun peso: “Se esci con un ragazzo per un paio di settimane, è normale fargli almeno una sega al giorno. Sì, lo racconti in classe, ma non è una gran notizia: nessuno si stupisce.”. Non si diventa popolari nemmeno per il sesso orale: “Le mie amiche lo fanno spesso nei bagni delle discoteche, delle scuole o dei treni. Poi ci ridono su: ‘L'ho fatto spalmando la nutella", dicono. Anche perché, quando si esce e a qualunque ora, si parte subito con i campari-gin o gli shot di rum e pera, quindi non ci vuole molto per perdere il controllo.
"L’altra scusa è che si erano fumate tre o quattro canne, che erano ‘fatte’. Ma nessuna si pente, e pochissime si ricordano anche solo il nome del ragazzo(solitamente di colore) a cui hanno fatto un pompino”. Se si incontrano il weekend dopo, spiega, i due nemmeno si salutano.  “Una di prima superiore ha avuto un rapporto orale a sette prima di perdere la verginità, per prepararsi, e il racconto non ha creato grande scalpore”.
IL SESSO
Scopare è come bere un succo di frutta”. In che senso? “È una cosa che fai sempre come bere un succo, nulla di più. Si fa perché lo fanno in tv. All’inizio c’è la spinta delle amiche: “Per chi te la stai tenendo? Guarda che se non la molli ti molla lui… E poi a qualcuno la dovrai pur dare, o no?”. Concetta è molto carina, ha ai piedi un paio di Hogan neri, e addosso maglione di Prada sopra una gonna ascellare. Potrebbe avere 14 anni come 18. Parla di sesso come se, appunto, l’avesse studiato meticolosamente a scuola, pur non avendolo ancora mai provato. E descrive un mondo capovolto: “I ragazzi non ci pressano mai per andare a letto. Anzi, sono terrorizzati dal fare figuracce, perché non sanno bene cosa devono fare. Anche perché noi siamo cattive, se uno se la cava male poi rischia che lo roviniamo. Sono le femmine – spiega Concetta – a sentirsi in dovere di sverginarsi in fretta. E poi gli uomini non hanno bisogno di insistere, perché le ragazze sono continuamente arrapate”.
Quando decidi di farlo, lo annunci alle amiche: “Questo weekend ho deciso che scopo”. Poi c’è l’immancabile resoconto del lunedì: “Di solito dicono ‘mi hanno sfondata in tre davanti e di dietro’, oppure ‘mi hanno aperta in due’”. Da quel momento in poi perdi l’inibizione: “Una volta che l’hai data, la tua vita sessuale diventa super attiva. Se sei a casa di un’amica e c’è un tipo carino, fate un ménage à trois. Gliela dai senza fare troppe storie. Il ragazzo neanche se l’aspetta, così lo stupisci. E poi se la tua amica che ha diciotto anni si mette al cellulare con un ragazzo appena conosciuto in chat, vai a trovare suo padre nella camera da letto e gli fai una pompa. Una volta - continua Concetta - una mia compagna di classe pluriripetente diventata da qualche giorno maggiorenne, che ha dormito a casa di una sua amica, ha avuto un rapporto anale con il nonno dell'amica. 
L’ORGASMO
Il sesso e il piacere non hanno proprio nulla a che spartire, nelle storie che raccontano Chiara e le sue amiche. L’obiettivo non è quello, e i ragazzi sono troppo inesperti. “A nessuna è mai piaciuto scopare. La prima volta fa male, e anche le volte dopo, comunque, tutto è tranne che piacevole. Ripeto: non lo fai per venire, ma per liberarti di un peso. È una questione d’immagine, di status. Anche perché i ragazzi durano pochissimo”. Per quelle che decidono di affidarsi al primo fidanzato, il momento prescelto è quello di una gita fuori città: “Stai con uno da un paio di settimane e ti invita a passare il weekend a Gambarie? Gliela dai. Matematico”.
PANICO DEL LUNEDI’
Le precauzioni più usate, racconta Chiara, sono il preservativo e la pillola anticoncezionale. Chi prende quest’ultima, di solito, ha già condiviso la propria vita sessuale con i genitori. E le altre? “Non sai quanti lunedì mattina vedo le mie amiche completamente in paranoia. Il sabato erano strafatte e non riescono a ricordarsi se hanno usato il preservativo o no. In più, non sanno con quanti ragazzi hanno scopato e si vergognano a chiamarli per chiedere. Quindi le più furbe vanno in consultorio e prendono la pillola del giorno dopoe le altre aspettano e pregano che il ciclo arrivi”.
 

LANCIANO SOLDI FALSI DA UN PALAZZO. TRENTASEI MORTI NELLA RESSA

SHANGHAI (Cina) – Festeggiare tutti insieme degli eventi importanti come per esempio l’arrivo di un nuovo anno è  davvero molto piacevole e divertente. In occasione di questi eventi moltissime persone si riuniscono per vivere questi attimi in compagnia di persone care ed amici. A volte però capita che un momento di festa si trasforma per disgrazia in una tragedia. Oggi vogliamo raccontarvi la storia di un vero e proprio incubo avvenuto qualche giorno fa a Shangai in occasione del Capodanno cinese.  
Doveva essere una notte di festeggiamenti ma purtroppo alla fine si è trasformata in una tragedia terribile. Ben 36 persone, che stavano festeggiando la fine dell’anno e l’arrivo del 2015, hanno perso la vita. La morte atroce di questo gruppo di persone, che avevano in media 25 anni, è stata provocata dalla caduta di banconote false provenienti dal balcone di un palazzo.
Pare proprio che, quando le persone si sono rese conto dell’arrivo delle banconote, abbiano iniziato ad ammassarsi per cercare di prendere i soldi. Delle 300mila persone, presenti sul posto al momento della tragedia, 36 sono morte e 40 sono rimaste ferite.
Inoltre, secondo alcune dichiarazioni la maggior parte delle vittime sono donne giovanissime con un età compresa tra i 25 e i 35 anni. Si tratta di un incubo terribile che ha scioccato la popolazione cinese e quella mondiale. Un momento di festa si è trasformato in un vero e proprio dramma.

Alcuni testimoni  hanno descritto l’avvenuto e hanno affermato che, quando i soldi hanno iniziato a cadere dall’alto, tutte le persone hanno iniziat a salire su dei gradini per cercare di prendere le banconote.
C’era moltissima gente sui gradini e ad un certo punto ho visto alcune persone cadere a terra.” ha affermato un testimone. Inoltre, alcune persone hanno affermato che il caos è durato più di 10 minuti. Non si sa con certezza chi abbia lanciato i soldi dal balcone e le autorità stanno lavorando per scoprirlo.
Moltissime persone in questo momento sono ricoverate a causa dei danni fisici che hanno subito mentre si trovavano nella folla. Purtroppo non è la prima volta che un momento di festa finisce in maniera tragica. I responsabili di questo scherzo verranno decapitati nella Piazza del Popolo il giorno dell'Epifania.
FONTE

A 7 E 8 ANNI VIOLENTANO DUE ADOLESCENTI...PAESE SOTTO SHOCK

Sono sospettati di aver stuprato due adolescenti nella città di Manchester in Inghilterra. Ma, oltre al crimine terribile, ciò che più sconvolge è l’età dei violentatori. A commettere il terribile gesto sarebbero stati, secondo gli inquirenti, due bambini di 7 e 8 anni.
Il più piccolo sarebbe accusato di aver stuprato una ragazzina di 13 anni, mentre il più grande una ragazza di 16.
Lo rende noto il quotidiano Il Messaggero che riporta un rapporto della Greater Manchester Police secondo cui sarebbero quasi un migliaio di fatti di cronaca aventi come protagonisti bambini criminali.
I dati, davvero sconcertanti, riferirebbero di almeno 956 casi con sospettati al di sotto dei 10 anni, età al di sotto della quale, in Inghilterra, i bambini non possono essere riconosciuti penalmente responsabili.
Per questo motivo i due presunti piccoli stupratori non andranno mai in un’aula di tribunale per il terribile crimine che gli viene contestato e che non può essere perseguito.
Oltre a tanti piccoli casi di biciclette rubate e bambini sospettati di incendi dolosi proliferano fenomeni di bullismo (alcuni dei quali aggravati da odio razziale e religioso) che coinvolgono oltre 119 bambini dal 2011 al 2014.
Ma nel rapporto britannico ci sarebbero anche episodi davvero incredibili. Tra questi anche quello di una bambina di 9 anni accusata di essere andata a scuola con un oggetto contundente o il bambino di sei anni sospettato di essere stato in possesso di cannabis.
«Non possiamo abbandonare quei bambini e la loro comunità, non faremmo altro che generare ancora più crimini e ancora più vittime – ha detto il commissario di polizia per la GMO, Tony Lloyd, aggiungendo – queste cifre scioccanti sono una sfida per tutti noi. Dobbiamo collaborare con i servizi sociali, con le scuole e le famiglie affinché venga preservata l’infanzia».

STREGHE E LUPI MANNARI..IL LATO OCCULTO DELL'ASPROMONTE

La misteriosa fontana di Tre Aie
Le inesplorate Grotte di Tremusa
ASPROMONTE – Per riconoscerle, raccontano gli abitanti del posto, bisogna servirsi di un ramo dalle caratteristiche precise. Il legnetto scelto, meglio se di ciliegio, deve diramarsi in due direzioni, così da formare una ‘V’ dotata di ‘manico’: una specie di fionda, da appoggiare sotto al mento per acquisire la capacità di individuare… le streghe. Nel passato, tali figure ‘oscure’, insieme a quella del ‘lupo mannaro’, hanno fatto dormire sonni non proprio tranquilli alle genti d'Aspromonte. Si pensava che, di notte, si potessero incontrare quelle creature anche in luoghi di vita ordinaria, come fonti d’acqua, incroci o strade ombreggiate da querce e vegetazione.

La Fontana dei Ruffo di Solano, famosa per i sabba satanici
Fino al secondo dopoguerra, nella mente dei cittadini, le credenze popolari circa l’esistenza di esseri ‘maledetti’ erano presenti e forti. Ciccio Cambareri, operaio di Scilla, ha raccontato le storie ‘oscure’ legate ad alcuni angoli della montagna maledetta. Uno di questi punti è nei pressi della famosa fontana di "Tre Aie", dove sgorga un'acqua particolarmente diuretica, che le streghe usavano per miscelare le loro formule di magia nera’ (nella foto). “Secondo le credenze popolari, lì si potevano incontrare le streghe e i cosiddetti ‘Marrauchicchi’, cioè spiriti maligni.  In quel luogo - spiega con solerzia Cambareri - sono presenti alberi con riferimenti pagani e la gente fa il picnic dove venivano e, forse vengono, praticati i sabba. Alcuni avvistamenti risalgono alla seconda Guerra Mondiale. Parlai con un uomo e lui mi raccontò di aver visto, alle grotte di Tre Musa(a Melia di Scilla foto), una figura di donna che attraversava la strada. Aveva i piedi staccati dal suolo e teneva un cagnolino in braccio. La signora, poi, scomparve. Si dice che, in presenza di una strega, si riesca a sentire nell’aria un odore di olio rancido”. Rimanendo nella stessa zona, ma spostandosi di centinaio di metri, si arriva all’altezza di un ‘noto’ incrocio stradale dove nel corso degli anni sono morte decine di persone. “Gli incroci sono conosciuti con il nome delle "croci del Male.  Le persone arrivavano da ogni parte d'Italia per ‘togliere le fatture’ e per annullare i malefici e lo facevano bruciando cuscini, unghie e abiti di persone decedute i che, a loro dire, erano stati oggetto di sortilegio.
Fontana Vecchia, abbeveratoio per i lupi mannari
Cambareri, nel narrare queste storie, si rifà a testimonianze da lui raccolte vissute. Sempre in base alle vecchie credenze, altro ritrovo per le figure ‘malefiche’ erano le fonti d’acqua, frequentate dalle lavandaie.
Molte donne del posto facevano il bucato a Fontana dei Ruffo di Solano, una fontana ancora funzionante, ubicata nella cittadina pre-aspromontana. “Alcune contadine lavavano i panni per conto di famiglie nobili, in modo da guadagnare qualcosa, e lo facevano di notte. – spiega Cambareri – Si dice che queste non fossero sempre umane. Secondo i racconti, le donne, a volte, potevano essere streghe oppure spiriti evanescenti. Nel caso degli spiriti, la figura femminile lavava panni senza fine dei defunti e, chi l’avesse guardata, avrebbe corso il rischio di morire. Sulla Fontana dei Ruffo di Solano c’è una storia molto conosciuta e tramandata nei secoli. Un uomo, negli anni ’30 o ’40, stava tornando a casa dopo essere andato a trovare la fidanzata a Solano Superiore. Passando per Fonte dei Ruffo, verso mezzanotte, incontrò delle donne occupate nel gioco della morra: ‘Donne, che state facendo a quest’ora di notte? E’ fresca l’acqua?Vi volete rinfrescare con me?’. Le donne, infastidite dalla sua ironia, alzarono lo sguardo e, arrabbiate, gli risposero: "se tu non fossi seguito da quel piccolo e malandato cane, ti faremmo vedere noi quanto è fresca l’acqua" L’uomo si voltò e, in effetti, si accorse del cagnolino, animale ‘talismano’ contro le streghe. A quel punto, il passante prese il fucile e uccise il cane e si buttò in un'orgia di sesso con quelle donne, per poi scomparire per sempre. Si ode, infatti, nelle notti di luna piena, una voce lamentosa di un uomo che grida aiuto.
Nelle leggende popolari non poteva mancare la spaventosa figura del ‘lupo mannaro’. L’idea era che queste creature scegliessero le fontane e le sorgenti d’acqua per rinfrescarsi dagli ‘ardori’ provocati dal loro agire animalesco. A Villa San Giovanni, uno dei luoghi popolati da tali esseri era la Fontana Vecchia. “Il lupo mannaro viene descritto come un umano scapigliato, con occhi grandi e stralunati. – racconta Frank Freni – La creatura si rotolava a terra e, chi si trovava sulla sua traiettoria, poteva rimanere ferito. Sicuramente, erano solo dei poveretti con epilessia o malattie nervose che le relative famiglie facevano uscire solo di notte, per vergogna”. Molti lo hanno individuato in un vecchio pescivendolo del posto chiamato Zi Masi, che da giovane fu morso da un lupo nelle colline di Campo Calabro.