25 lug 2016

KOBE BRYANT A SORPRESA A REGGIO:"IL MIO SOGNO INIZIA DA QUI"

I posti del cuore. Ci sono luoghi, nell’anima di ciascuno di noi, che sono speciali. E hanno sapori e profumi che non possiamo dimenticare. Reggio, per Kobe Bryant, è un posto del cuore. Lo è stato fin da giovanissimo. Quando arrivò in via Emilia con papà Joe che faceva impazzire i tifosi dell’allora Cantine Riunite nella serie A dei canestri e lui, ancora adolescente, divertiva gli spettatori del palasport con i suoi tiri e i suoi canestri nell’intervallo delle partite.
Kobe visse tra Reggio e Montecavolo e qui ha lasciato una piccola parte del suo cuore. Tanto che i suoi blitz e le sue visite non si contano più. E ieri ha voluto, ancora una volta, rivedere Reggio, sorprendendo tutti. Rinunciando ad un viaggio, già programmato a Parigi e portandosi in Emilia.
E quando, ieri pomeriggio alle 17,45, quello che è stato il giocatore di basket più bravo e famoso al mondo, si è materializzato in via Franchetti, dove ad attenderlo c’erano centinaia di persone, proprio da Reggio ha voluto partire, parlando ai ragazzi che erano seduti al centro del campetto.
«La mia storia - ha detto Bryant - è cominciata da questa città. Andavo a scuola qui vicino. Il mio sogno è iniziato a Reggio e io sono la dimostrazione che tutti i sogni si possono realizzare».


23 lug 2016

ROMA:TROVA DUE RAGAZZINE CHE CERCAVANO POKEMON NEL SALOTTO DI CASA:CLANDESTINO LE VIOLENTA.


Dilaga la Pokémon Go mania, con episodi anche surreali e reazioni al limite del paradossale.
L'ultimo caso ha visto protagonista un clandestino algerino che, rientrando a casa, ha trovato in salotto due ragazzine diciottenni che cercavano Pokémon.
Lo straniero, dopo che ha chiesto cosa stessero facendo, ha tentato di violentarle. Il motivo: riteneva che i Pokemon all'interno della sua abitazione, che occupa abusivamente, fossero di sua proprietà. Da qui la goccia che ha fatto traboccare il vaso che ha mandato in escandescenza il giovane immigrato. Mohammed, gestore di ragazze facili in Via Momentana, sentitosi derubato, le ha prima malmenate e poi, ha detta delle ragazze, anche violentate. Fortunatamente il Gip, ha evidenziato il reato di violazione di proprietà privata, e per le ragazze scatterà il carcere, con tanto di scuse al povero ragazzo.
Di qui una reazione affidata a un cartello, diffuso via social network su Facebook sul gruppo "Immigrato meglio che italiano".

22 lug 2016

LA 'NDRANGHETA SUI POKESTOP. I DETTAGLI

Stiamo parlando di un caposaldo del Pokemon Go ossia dei luoghi dove è possibile andare a fare il pieno di oggetti utilissimi per il prosieguo della propria esperienza all’interno di questo mondo in realtà aumentata.
Cosa sono i Pokestop? Nel mondo reale sono dei punti di interesse di Google Maps come monumenti, installazioni artistiche, edifici importanti e così via. Naturalmente, si possono trovare in maggior numero nelle grandi città, mentre se vivete in un posto isolato potrebbe non essere così facile. Nel mondo del gioco sono dei luoghi magici dove potrete ricevere una preziosa serie di oggetti indispensabili, come soprattutto Pokeball (e poi Great Ball e Ultra Ball a seconda del vostro livello) per catturare i mostriciattoli; pozioni e revitalizzanti per andare a curare gli animaletti feriti dopo i combattimenti; incensi, aromi o moduli esca che potete usare per attirare i Pokemon e uova da far dischiudere camminando.
La 'ndrangheta prima di tutti ha intuito l'affare ed ha piazzato in ogni Pokestop un suo picciotto che chiede il pizzo a chiunque si avvicina a fare scorte di oggetti virtuali.
Ci sono state le prime segnalazioni, ma l'incriminazione è difficile. Comunque nelle zone dove la 'ndrangheta è fortemente radicalizzata, come Lombardia e Piemonte già ci sono stati i primi arresti per estorsione.
Quindi attenzione, se vi avvicinate ai Pokestop e qualcuno vi chiede 30 euro per potervi avvicinare, quel qualcuno sarà un picciotto della 'ndrangheta.

POKEMON GO DIVENTA UN LAVORO:VENTI EURO L'ORA PER CACCIARE I PERSONAGGI

Non solo una moda, non solo un gioco, ora Pokémon Go è diventato anche un mestiere, peraltro, molto ricercato. Lo annuncia il sito ProntoPro.it che ha appena lanciato un servizio per mettere in contatto cacciatori esperti ed appassionati. Uno dei primi "allenatori" iscritto ha 57anni è un ex poliziotto ed è di Reggio Calabria. E in media chi dà la caccia ai mostriciattoli per conto terzi guadagna dai 15 alle 35 euro l'ora.
Cento cinquantuno sono in totale i Pokémon da catturare. La caccia ai mostriciattoli Nintendo ha riempito le strade di tutto il mondo, ed è davvero obiettivamente difficile riuscire a prenderli tutti: bisogna avere tempo a disposizione, voglia di camminare e molta intraprendenza per trovare quelli più rari. Come fare, quindi, a salire di livello quando gli impegni quotidiani riempiono le giornate e non si ha tempo nemmeno per una breve passeggiata? Ecco l'idea del portale, che mette in contatto domanda e offerta di lavoro professionale e artigianale, con il lancio del primo servizio nazionale di gioco Pokémon Go.
In pratica, è possibile pagare qualcuno per giocare per conto terzi, fino a 2 ore alla volta, per catturare nuovi Pokémon, far salire di livello il cliente attraverso le battaglie in palestra, covare le uova Pokémon o conquistare una Poké Gym nemica. Per trovare gli allenatori basterà digitare "Pokémon" nella barra di ricerca del portale e compilare il form.
Per permettere agli allenatori esperti di giocare, il cliente potrà scegliere se prestare il proprio cellulare o condividere i dettagli del proprio accesso a Gmail.

21 lug 2016

STRAGE DI ERBA, PARLA AZOUZ: ROSA E OLINDO SONO INNOCENTI


Strage di Erba, parla Azouz: "Rosa e Olindo innocenti, gli assassini ancora fuori"
Parla il controverso Azouz Marzouk, che nella strage di Erba perse moglie e figlio e le sue parole faranno discutere e lasciano perplessi.
Nella strage furono uccisi a colpi di coltello e spranga Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini con il suo cane. Il 3 maggio 2011, la Suprema corte di cassazione di Roma ha definitivamente riconosciuto come autori della strage i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi.
Ma secondo Azouz, che oggi vive in Tunisia facendo il fotografo, la verità non è quella processuale: "Olindo e Rosa non c'entrano col delitto" dice a Telelombardia durante la trasmissione Iceberg.
"Non sono convinto di tutto il processo - dice - Ancora ho dei dubbi, secondo me gli assassini sono ancora fuori. La mia vita è iniziata in salita ed è rimasta in salita". E ancora: "Ci sono dei punti che non sono chiari, quindi a uno gli viene il dubbio. Io vorrei togliermi questi dubbi". 
Per Azouz, il punto da chiarire riguarda "la testimonianza dei Vigili del fuoco. Sentivano Valeria Cherubini che gridava “aiuto! aiuto!” e il medico legale dice che il taglio che ha sullagola non le permette nemmeno di parlare. Quindi c’è qualcosa che non va anche lì". 
E ha anche altri dubbi: "Non sono stati analizzati gli indumenti di Youssef. Sento che c’è qualcuno che ci sta ostacolando. Se uno veramente si sente onesto, di aver fatto il suo lavoro bene, non gli cambia niente fare gli esami sui vestiti di Youssef, su quel famoso pelo che è stato trovato. Potrebbe essere dell’assassino".
Ricordiamo che Azouz è stato arrestato diverse volte in Italia per spaccio di sostanze stupefacenti.

TRIESTE:SCAMBIO DI SALME DOPO IL FUNERALE. CREMATA QUELLA SBAGLIATA

E' una storia che ha dell'incredibile quella accaduta a Trieste: una settantenne, Vera Vidali, è stata scambiata con Nivea Vidali. Tutta colpa del cognome uguale. Ma a quanto successo non si potrà porre rimedio: Vera, infatti, ha ricevuto il funerale e la cremazione. Ma alla funzione non hanno assistito, in lacrime, i suoi parenti ma quelli di Nivea.
A scoprire l'errore è stato il marito di Vera Vidali che, il giorno del funerale della sua amata, non ha più trovato il corpo della moglie.  Così l'uomo ha cercato ovunque la bara in cui era stata adagiata la moglie. Fino alla tragica scoperta: Vera era stata cremata al posto di Nivea.
Secondo una prima ricostruzione, come riportato dal Piccolo, "ad effettuare lo scambio di persona sarebbero stati gli addetti della società di onoranze funebri, che non avrebbero controllato il nome di Nivea Vidali, l'anziana che avrebbero dovuto cremare, ma solo il cognome".



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20 lug 2016

DISABILE PESTATO A SASSARI: ARRESTATO L'AGGRESSORE. LA FOTO

Non sono servite le parole di scuse pubblicate su Facebook (come il video del pestaggio), non è bastata nemmeno la ricostruzione fornita dal legale nominato per difenderlo: per Bachisio Angelo Angius, 27 anni, di Sassari, si sono aperte le porte del carcere nuorese di Badu'e Carros. Inequivocabile il filmato pubblicato sui social network in cui qualcuno lo riprende mentre aggredisce, senza un'apparente ragione, Luca Isoni, 37 anni, disabile di Olbia, davanti alla discoteca "La Luna", il 10 luglio scorso a San Teodoro, lasciandolo a terra privo di sensi. Per il Gip del Tribunale di Nuoro, Mauro Pusceddu, che ha firmato l'ordinanza di custodia sollecitata dal pm Giorgio Bocciarelli, Angius è socialmente pericoloso e può ancora commettere reati dello stesso tipo. A pesare sono i suoi precedenti di polizia. In passato era stato accusato di lesioni personali, minaccia, detenzione abusiva di arma, fuga a seguito di un incidente stradale con feriti, guida in stato di ebbrezza, accensioni ed esplosioni pericolose, oltre che diffamazione. Non solo: nel gennaio del 2014 era stato anche arrestato perché, dopo essere stato allontanato da una discoteca di Sassari, era tornato armato di fucile e aveva minacciato un buttafuori. Il giovane è stato raggiunto questa mattina all'alba dai carabinieri della Compagnia di Siniscola, coordinati dal capitano Andrea Senes, nella sua abitazione a Sassari ed è stato arrestato. Non se lo aspettava. I militari hanno sequestrato il suo cellulare e gli indumenti che indossava il giorno del pestaggio, alcuni ancora sporchi di sangue.

BONUS VACANZE: SCADENZA DELLE DOMANDE IL 30 GIUGNO

La procedura per la richiesta del  Bonus vacanze  va effettuata solamente online tramite la app “Io” da smartphone. Basta munirsi di Spid o ...