LE CASCATE DELLE MARMORE:PERLA DELL'UMBRIA

Quando ci si avvicina alla cascata delle marmore, ci si aspetta di vedere un paesaggio naturale vittima dello scempio della mano dell’uomo, come spesso avviene e ci capita tristemente di esserne testimoni.
Appena giunti in questo piccolo angolo di paradiso, invece, ci si accorge ben presto che non è così.
A pochi chilometri da Terni città, si accede in una bella area naturalistica, che è il sapiente frutto della mano dell’uomo, volta a utilizzare le acque del fiume Nera, che a sua volta riceve dal Velino, per produrre energia, ma anche per preservare la natura e le specie sia vegetali, sia animali.
Basti pensare, che le cascate sono uno dei principali rifugi e habitat di uccelli quali il martin pescatore, la gallinella d’acqua e l’usignolo, oltre che riserva di specie della macchia mediterranea, di varie alghe e della felce, pianta tra le più antiche presenti in natura.
Le cascate hanno ben cinque percorsi di trekking, di diversa difficoltà, e due accessi: uno dal belvedere superiore, coincidente con la prima cascata, e quello inferiore, da cui si gode la veduta di quasi l’intero complesso naturalistico.
In sintesi, il sentiero n.1 parte dal Centro direzionale didattico del Giardino Botanico che si trova nell’area escursionistica del Belvedere inferiore ed è molto impegnativo.  Più facile e breve è il sentiero numero 2, che consente di arrivare a stretto contatto con la cascata. Il terzo sentiero è il luogo ideale per guardare i canyon scavati nella roccia dalle acque del fiume Nera e le sue confluenze con il fiume Velino. Il sentiero n.4, o sentiero di Pennarossa, è il percorso ideale per scattare le foto e i video migliori della cascata (ve ne proponiamo uno anche noi alla fine dell’articolo, girato proprio là). Lungo il quinto sentiero, è possibile scorgere la valle del fiume Nera e vari pozzi artificiali.
E’ importante premunirsi di scarpe da trekking e di abiti impermeabili, poiché, sia nei percorsi, sia nei percorsi sia nel belvedere, si cade facilmente “vittime” degli schizzi d’acqua, che la cascata data la sua stessa natura, produce in enormi quantità.
La cascata ha orari di apertura e chiusura, sia del parco che delle acque, legate strettamente alla produzione di energia e all’alternanza delle stagioni.