PARALIZZATO DAL TERRORE SULLA STATALE 18

Qualche giorno fa, in una oscura e tenebrosa di fine estate,  Nunzio Cisterna era fermo sul ciglio della Strada Statale 18 che collega Villa San Giovanni con Scilla. Era rimasto con l'auto in panne e stava facendo l’autostop. Era il due settembre e si stava scatenando un terribile temporale. Dopo molto tempo, ancora non si era fermato nessuno ed il tale si venne cosi’ a trovare in mezzo alla tormenta, talmente forte che non riusciva a vedere oltre i tre metri di distanza. Improvvisamente, vide
avvicinarsi una sagoma, che alla fine realizzo’ essere quella di un’auto nera delle pompe funebri: si avvicinava lentamente e si fermo’ proprio di fronte. Il tale non si fece pregare: sali’ nell’auto e chiuse la portiera. Dopo essersi accomodato sul sedile anteriore, si giro’ e noto’ con terrore che non c’era nessuno al posto di guida. L’auto riparti’ lentamente.
Nunzio era sopraffatto dal terrore, che aumentò a dismisura quando notò che l’auto si stava inesorabilmente dirigendo verso una curva a gomito in direzione di Scilla.
Allora inizio’ a pregare chiedendo perdono dei peccati e implorando la salvezza della sua anima, in vista del tragico destino. Improvvisamente, poco prima dell’approssimarsi alla curva, una mano tenebrosa entro’ dal finestrino del posto di guida, afferro’ saldamente il volante e sterzo’, poi scomparve.
Paralizzato dal terrore, il tale si aggrappo’ con tutte le sue forze al suo sedile, rimanendo immobile e impotente. Tale macabro evento si verifico’ ad ogni curva, mentre la tormenta andava aumentando di intensita’. Il terrore divenne panico quando comincio’ a udire distintamente dei sospiri ovattati che provenivano da dietro, si volto’ ma vide una bara con un cadavere all'interno . Allora, sopraffatto dalla paura, con le ultime forze rimastegli apri’ di scatto la portiera e si getto’ fuori, iniziando a correre a piu’ non posso verso Scilla che distava mezzo chilometro. Arrivato nella città del mito, si diresse al piu’ vicino bar, entro’ e ancora affannato e tremante chiese un doppio wiskie. Visto il suo stato, alcuni dei presenti si incuriosirono e gli chiesero cosa fosse successo, e lui racconto’ l'orribile esperienza che aveva vissuto.
Un silenzio di tomba scese nel locale, il terrore si impossesso’ dei pochi presenti.
Dopo circa mezz’ora si presentarono nel locale due tizi bagnati fradici, e appena varcato l’uscio notarono il tale in piedi al centro del bancone.
Avvicinandosi, uno dei due si rivolse all’altro dicendo: "Guarda c'è quel coglione che è salito sull'auto mentre la stavamo spingendo"
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