NAPOLITANO NOMINA TOTO' RIINA SENATORE A VITA

ROMA – Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha nominato un nuovo senatore a vita: si tratta di Salvatore Riina detto Totò, storico esponente di Mafia Spa della prestigiosa  catena del crimine Cosa Nostra. “Sono molto onorato, nonostante sia un mafioso sono sempre stato molto "vicino" allo Stato Italiano, mi piace pensare di avere un forte ascendente non solo sui registi di fiction ma anche e soprattutto sui politici”. – ha dichiarato entusiasta Totò dalla sua cella, mentre si stava guardando, in compagnia di un politico(che non ha voluto rilasciare le sue generalità), la serie "Il Capo dei Capi".
Giorgio Napolitano ha commentato così la nuova nomina: “Servirà a dare un forte senso di serenità istituzionale e, contemporaneamente, colmerà quel vuoto di rappresentanza lasciato dalla prematura morte del sen. Andreotti.  E' un forte segno di incoraggiamento e di continuità della trattativa Stato-Mafia che ci ha visto entrambi protagonisti insieme agli amici Licio Gelli e Nicola Mancino, che provvederò in futuro a nominare senatori a vita. Totò  può insegnare agli italiani, povera gente, come diventare mafiosi e permetterci di superare la crisi economica nel migliore dei modi".
Forti proteste si sono levate contro la decisione del Quirinale. Secondo le Lega la nomina di Riina  è stato un atto contro il Nord“sarebbe stato più giusto nominare un esponente della 'ndrangheta lombarda, visto che sta trainando l'economia padana ed italiana. Le solite scelte di Roma a discapito del Nord”.  Il ministro degli Interni Alfano, che aveva caldeggiato la nomina di Bernardo Provenzano, dopo aver smaltito la delusione, ha detto che “Ricordiamo che La fiction l'Ultimo Padrino, che aveva come protagonista Binnu, ha avuto maggiore Audience tra il pubblico. Non contesto la decisione di Re Giorgo,ma Provenzano è stato più latitante di Riina.”. Anche Grillo è molto critico, chiedendo, nel suo ultimo post, le immediate dimissioni di Napolitano e mandando affanculo tutti i mafiosi del mondo. Esulta Letta, che elogia la decisione di Napolitano, sostenendo che “in fondo il Pd è molto più vicino al mondo della fiction piuttosto che alla politica vera”.
Tony Ciccione seguici su FEISBUCK