Come stanno riportando le maggiori testate giornalistiche europee, ritorna alla luce il tesoro del leggendario Brigante Musolino. E' stato trovato all'interno delle Grotte di Tremusa a Melia di Scilla, dove è rimasto nascosto per più di cento anni, frutto delle scorribande del temerario brigante nell'Aspromonte. Lo hanno trovato due operai Anas alle prese con rilievi idrogeologici. Il forziere pieno di monete (20 lire d'oro raffiguranti Vittorio Emanuele)sarebbe nascosto sotto uno strato di roccia sul fondo di un pozzo fangoso. Il tesoro del Brigante riaffiora e la sua leggenda scompare. Molte generazioni di ricercatori di tesori lo hanno cercato invano per anni e anni, sicuri che doveva pur essere da qualche parte. Vecchi quaderni, scritti in carcere dal Musolino, indicavano proprio delle grotte ma nessuno finora era riuscito a trovarlo. La leggenda del famigerato tesoro di Musolino è stata alimentata per un intero secolo dopo la vicenda di Serafino Amato, l'infermiere del manicomio di Reggio Calabria, che lo accompagnava nelle uscite che gli venivano concesse, portandolo in giro per la città a bordo di un carretto trainato da cavalli. Ricevette, infatti, una mappa che indicava un luogo tra Scilla e Santo Stefano d'Aspromonte. Dopo aver investito tutti i suoi averi in spasmodiche ricerche, le sospese dichiarando di non aver trovato nulla.
Gli operai Anas che lo hanno trovato, invece, percepiranno il 10% del valore del tesoro che ammonterebbe a circa 15 milioni di euro. La Regione, finalmente, inaugurerà un museo dedicato a questa controversa figura del passato.