
Nel palazzone di periferia, la donna si era vista citare in causa da una coppia che vive nel condominio e che chiedeva la rimozione delle cassette in cui veniva lasciato il cibo, l'allontanamento degli animali e un risarcimento morale agli altri condomini. "La decisione del giudice civile, invece - sottolinea l' Aidaa, associazione italiana difesa animali e ambiente in un post su Facebook - richiama per la prima volta le normative della Legge 281, riconoscendo che i gatti sono animali sociali che si muovono liberamente e quindi 'nessuna norma di legge ne' nazionale né regionale proibisce di alimentare gatti randagi nel loro habitat...' e che 'i gatti che stazionano e vengono alimentati nelle zone condominiali non possono essere allontanati o catturati per nessun motivo'".
Una sentenza definita storica dagli animalisti. Soprattutto perché, ad esempio, a differenza di Roma a Milano le colonie feline sono quasi tutte condominiali, l'unica all'aperto era quella del Castello che però dopo i lavori di ristrutturazione oggi non esiste più. "Si tratta di una sentenza che rende giustizia a tanti amanti degli amici felini - dice Leila Nur, vicepresidente di Aidaa - Abbiamo deciso di diffonderla perché poco nota e perché proprio in questo periodo estivo nelle grandi città le colonie feline sono facile bersaglio di condomini che in agosto approfittando dell'assenza di chi si prende cura di loro durante l'anno cercano di allontanarli e a volte addirittura catturandoli. Speriamo che questa sentenza serva finalmente da deterrente".
FONTE ANSA