NOVAX FA OVERDOSE DI VITAMINA D PER PREVENIRE IL COVID:FINISCE IN TERAPIA INTENSIVA


No vax dalla prima ora, mai pentito, si è imbottito di vitamina D per prevenire eventuali effetti negativi del Coronavirus.
 Ha abusato talmente tanto della vitamina da andare in «overdose» e finire in terapia intensiva all’ospedale Sant’Antonio di Padova. Protagonista della vicenda un cinquantenne padovano, tutt’ora ricoverato, a cui i sanitari dell’équipe del professor Lorenzo Calò, direttore della Nefrologia 2, hanno salvato la vita: l’uomo ha contratto il Covid-19 nelle scorse settimane tanto da dover essere curato agli Infettivi in Azienda Ospedaliera. Proprio durante la prima degenza gli esami clinici hanno fatto emergere un dato inconfutabile: un’intossicazione da calcio dovuta all’assunzione eccessiva di vitamina D. 

Per capirci, normalmente a un paziente che necessita di quella sostanza viene prescritto di assumerne circa 100mila unità ogni 14 giorni. Il no vax è arrivato ad auto somministrarsene circa 200mila unità ogni giorno, all’incirca due flaconi ogni 24 ore. Dopo il ricovero gli esami hanno fatto emergere la presenza di vitamina D mille volte oltre la norma: il suo quadro clinico è precipitato venerdì. Dopo le cure farmacologiche in reparto, il paziente ha avuto la necessità di essere trasferito in terapia intensiva dove è stato sottoposto a dialisi, durata circa 24 ore, per ripulire il sangue e abbassare i livelli di calcio. La cura ha funzionato e l’uomo è uscito dalla rianimazione, tuttavia le sue condizioni di salute preoccupano non poco i medici. Il problema è che al momento non è possibile sapere quanta vitamina D rilascerà ancora l’organismo e le conseguenze per il paziente. «Siamo medici e trattiamo chiunque — spiega il professor Lorenzo Calò — che sia pro o contro i vaccini, per noi tutti i pazienti quando hanno bisogno vengono seguiti. L’unica cosa che ci sentiamo di raccomandare a chiunque, anche ai no vax, è che va consultato sempre il proprio medico di famiglia prima di somministrarsi qualsiasi farmaco, chiedendo spiegazioni piuttosto che agire in maniera autonoma, correndo dei rischi notevoli come è stato in questo caso».