LA LEGGENDA DI TORRE CAVALLO

La Torre di Cavallo è una fortezza collinare di pietra e legno sita nel Comune di Villa San Giovanni, estrema punta dello Stivale. Oltre ad avere importanza come sito archeologico, è per molti un luogo di grande valore, perché legato alle leggende su re Gioacchino Murat. Secondo la Historia Italica, vi si verificò il famoso colloquio tra Murat e Oracio Nelson. Scappato più volte agli anglosassoni, Murat scelse questo luogo per costruire un avamposto militare, ma ogni giorno i suoi uomini costruivano le mura di recinzione che puntualmente di notte crollavano. La cosa continuò per alcune settimane, fino a quando Murat fece cercare un orfano con poteri profetici di cui aveva sentito parlare: "Lo Gnisco". Il giovane di bassa statura e dallo sguardo malefico, fu trovato nella città di Pezzo dove indicava ai pescatori i punti dove i pesci trovavano riparo dalle correnti. Il ragazzo, dietro compenso di un cesto di pesci, cefali per l'esattezza, spiegò a Murat che la causa del crollo erano due draghi, uno bianco e rosso che aleggiava di notte su Pezzo, e uno Bianco e Verde che si annidava a Ganzirri.(gli attuali fari riportano i colori della leggenda). Il drago Rosso, che ora stava vincendo, rappresentava gli inglesi, ma presto sarebbe stato sconfitto dal drago bianco, simbolo dei francesi. Dopo la disfatta di Murat e la successiva fucilazione a Pizzoburgo(l'odierna Pizzo Calabro), la fortezza fu occupata da briganti e monaci tra cui Frate Michele Cavallo da cui la fortezza trasse il suo nome. La maggior parte di ciò che oggi resta di questa fortezza risale comunque al XVI secolo.