La composizione del futuro governo, badando ai nuovi equilibri interni 'capovolti' dall'esito delle urne con il 26% di Giorgia Meloni, mentre la Lega crolla al 9% e Forza Italia si ferma all'8%. La parte da leone spetta ai meloniani, che potranno riempire le caselle principali dei ministeri con nomi graditi a Meloni e Crosetto, a cominciare da quelli chiave, come Economia, Affari esteri, Viminale e Difesa, i più attenzionati dal Colle. Da FdI potrebbero arrivare il Guardasigilli, ovvero l'ex pm Carlo Nordio, e il prossimo ministro delle Riforme costituzionali, ovvero l'ex presidente del Senato, Marcello Pera, neo-eletto a palazzo Madama dopo la chiamata della Meloni, che lo vorrebbe artefice della delicata riforma in chiave semi-presidenzialista della Repubblica.
Da fonti di partito risulta probabile l'affidamento dell'incarico di ministro degli esteri a Berlusconi, che in quanto amico di vecchia data di Putin è il personaggio più indicato a trovare una mediazione per il cessate il fuoco in Ucraina.
"Se sarò nominato Ministro degli Esteri incontrerò Putin e Zelensky per favorire una soluzione pacifica al conflitto. Lo devo al popolo russo e all'amico Putin, lo devo al popolo ucraino, alla badante Catarina Solvacenko che ha accudito una mia defunta zia e all'amico Zelensky, che come me è stato un grande uomo di spettacolo."