La narcolessia è una malattia vera e propria del sistema nervoso. Gli attacchi si possono manifestare all’improvviso durante ogni ora del giorno ed anche se sembra doveroso addormentarsi durante una lezione noiosa, non deve essere divertente perdere i sensi a scuola o in ufficio. Questa è una patologia rara e solo negli Stati Uniti colpisce dalle 3 alle 16 persone ogni 10 mila ma in Kazakhistan, una vasta nazione a cavallo tra Europa e Asia, sembra una piaga che ha colpito due città intere. Nel 2013 i cittadini di Kalachi e della vicina Krasnogorsky, due villaggi a Nord del paese, hanno cominciato ad addormentarsi durante le azioni più quotidiane.
Le persone si accasciavano alla guida delle motociclette, mentre mungevano le mucche o mentre stavano facendo la spesa al supermercato. La causa dell’improvvisa epidemia di sonno, che costringeva chiunque a chiudere gli occhi per qualche minuto ad ogni ora del giorno, si ripercuote ancora oggi a distanza di 2 anni ed è molto più seria dell’inesistenza di una cura per la narcolessia stessa. Sembra che ci sia una fuga di monossido di carbonio nei pressi di una miniera locale di uranio. Kalachi è un piccolo villaggio di appena 600 persone.
Prima di trovare la sostanza tossica in molte delle abitazioni degli apparenti narcolettici, gli specialisti intervenuti da Mosca e Praga pensavano che il motivo fosse la dispersione di un agente patogeno sconosciuto o una tossina prodotta dagli stessi abitanti. Ma gli effetti generati dal sonno su ogni abitante erano troppo drastici e si assomigliavano: tutti provavano le stesse cose come mal di testa, allucinazioni, spossatezza, vertigini e nausea.
Le testimonianze riportate dagli stessi cittadini erano drammatiche. Oltre a dormire per giorni interi, una madre ha raccontato che il figlio malato le ha detto di vederle al posto del naso la proboscide di un elefante. Un tredicenne affermava di vedere dei cavalli volare intorno a sé, un uomo che sembrava stare meglio improvvisamente si è alzato dal letto d’ospedale ed ha fatto il saluto nazista ai dottori mentre un 60enne ha immaginato di essere un gallo e quindi si è messo a sbattere le braccia e a cantare come l’animale.
Gli scienziati stanno studiando tutt’oggi i vari casi direttamente sul posto, ma solo grazie alle analisi del sangue capirono già nel 2013 che il responsabile principale era il monossido di carbonio. Dopo le investigazioni iniziali su quale e dove potesse essere il luogo di dispersione di un gas simile, finalmente gli scienziati trovarono la fonte della dispersione del monossido di carbonio: una vecchia miniera d’uranio abbandonata nella città di Krasnogorsky.
Ma come poteva una miniera in disuso dagli anni ’90 produrre ancora un simile gas? Nonostante siano passati più di 20 anni, è drammatico l’impatto negativo che l’uranio ha esercitato sull’atmosfera di quella particolare area geografica. Alcune ipotesi affermano che in realtà la miniera è sempre stata più attiva di quel che sembrava o che altri gas dispersi nell’ambiente abbiano contribuito al fenomeno.
Scienziati di tutto il mondo sono intervenuti per indagare sulla fuga di gas, fabbricando laboratori anche su due ruote dove stanno conducendo analisi da allora. Non riuscendo a stabilire quale sia il motivo principale di una simile dispersione, il governo kazako ha adottato le minime precauzioni per la popolazione, come allontanare gli abitanti dai due villaggi infestati. Nonostante l’inalazione del monossido di carbonio possa portare anche alla morte, alcuni degli anziani che vivono in quella zona da più di 60 anni non intendono abbandonarla.