LAGIORNATA MONDIALE DELLE TARTARUGHE MARINE



Sono già una dozzina i nidi censiti dal network tartarughe marine del WWF in Sicilia (proprio in queste ore sono in corso le operazioni di verifica e messa in sicurezza degli ultimi), e uno in Calabria.
Il Mediterraneo, sebbene rappresenti solo una piccola percentuale della superficie totale degli oceani, lo 0.82%, ospita una straordinaria varietà di vita marina. Con oltre 17.000 specie diverse, questa regione è un importante hotspot di biodiversità marina. E tra questa vasta varietà di specie, le tartarughe marine occupano un posto speciale. Nel Mediterraneo, tre specie di tartarughe marine hanno fatto di queste acque la loro casa: la tartaruga comune (Caretta caretta, l’unica che vi si riproduce), la tartaruga verde (Chelonia mydas) e la tartaruga liuto (Dermochelys coriacea).
Le tartarughe marine trascorrono la maggior parte della loro vita in mare, ma, come altri rettili, respirano aria tramite i polmoni. La deposizione delle uova è l’unica fase vitale che avviene sulla terraferma, di solito tra maggio e agosto nel Mediterraneo. Dopo l’accoppiamento, le femmine raggiungono la spiaggia per deporre le uova, che vengono incubate dal calore del sole (e del suolo) per circa due mesi. La temperatura influisce anche sul sesso delle tartarughe neonate: temperature superiori a 29°C tendono a produrre femmine, mentre temperature inferiori generano maschi. Dopo la deposizione delle uova, le femmine ritornano alle loro zone di alimentazione, che possono trovarsi anche a migliaia di chilometri di distanza dalle zone di riproduzione. Una volta raggiunta la maturità sessuale, intorno ai 20-30 anni, le tartarughe ritornano alle stesse aree di riproduzione per deporre le uova. La loro capacità di orientarsi durante queste lunghe migrazioni è influenzata dall’incredibile abilità di percepire il campo geomagnetico terrestre, una sorta di sesto senso di queste antichissime specie.
L’impatto dei cambiamenti climatici. L’aumento delle temperature globali influisce direttamente sull’habitat di queste creature e sulle risorse di cui dipendono per la loro sopravvivenza, oltre che sulle correnti. Uno degli effetti più evidenti è l’aumento della temperatura dell’acqua. Le tartarughe marine sono specie ectotermiche, il che significa che la loro temperatura corporea dipende dall’ambiente circostante. Con l’aumento delle temperature marine, le tartarughe possono trovarsi in situazioni di stress termico, poiché non sono in grado di regolare la propria temperatura interna. Questo può influire sul loro metabolismo, sulla loro capacità di digerire il cibo e sull’efficienza riproduttiva.