10 dic 2021

L'ARRESTO DI AL PACINO.UNA STORIA CHE POCHI CONOSCONO

Era la notte del 7 gennaio 1961, a Woonsocket, Rhode Island.

Al Pacino aveva solo 20 anni, era un giovane attore che andava a lavoro assieme a due amici e colleghi, Vincent J. Calcagni e Bruce Cohen, quando fu fermato dalla polizia.
I poliziotti si erano insospettiti perché il veicolo in cui viaggiavano i tre attori cercò di aggirare più volte il posto di blocco.
Non appena gli agenti si avvicinarono all'auto trovarono i tre vestiti di nero, con maschere e guanti neri. Dopo una perquisizione nel veicolo fu rinvenuta una calibro 38 sul sedile posteriore. Calcagni, Cohen e Pacino furono accusati di possesso di arma nascosta e portati in carcere.
La cauzione fu fissata a 2 mila dollari, ma siccome nessuno di loro poteva permettersi di pagarla passarono 3 giorni in carcere, dove evitarono le angherie dei carcerati perchè finiti sotto la protezione da piccolo boss affiliato ai Gambino.
Durante l'interrogatorio Pacino spiegò che l'arma in realtà era solo un oggetto di scena che sarebbe servito per il lavoro.
Alla fine le denunce penali furono ritirate.

9 dic 2021

IL MISTERO DEL TRENO SCOMPARSO CHE HA VIAGGIATO NEL TEMPO


 Il 14 luglio del 1911 la società ferroviaria La Zanetti inaugurò un nuovo treno turistico sulla linea Roma-Milano e, per il viaggio inaugurale furono invitati 106 viaggiatori, scelti tra i borghesi ed in più qualche familiare del personale de La Zanetti.

In quella bella giornata estiva il treno partì da Roma, viaggiando a velocità ridotta, per permettere agli ospiti di godersi lo splendido paesaggio rurale, mentre il personale di bordo serviva champagne e alcuni violinisti intrattenevano i viaggiatori, passando di carrozza in carrozza.

Il viaggio proseguì regolarmente fino a quando, durante l’attraversamento di una zona collinare tra Emilia e Lombardia, il treno non giunse in prossimità dell’imboccatura di uno dei primi tunnel scavati nella montagna, che in quel periodo storico rappresentava il massimo dell’ingegneria civile, era infatti la galleria più lunga mai costruita.

Il treno entrò nel lungo tunnel, che era già usato da altre società ferroviarie ed in quel momento avvenne qualcosa di inspiegabile: il tunnel fu improvvisamente circondato da una fitta nebbia bianca, che inghiottiva mano a mano tutte le carrozze.

Quando il treno entrò all’interno del tunnel svanì nel nulla insieme a tutti i 106 passeggeri el personale di macchina, ai camerieri ed ai violinisti.

Solo due viaggiatori si salvarono, perché spinti da un senso di opprimente ed inspiegabile pericolo, saltarono giù dal treno, prima che questi entrasse nella galleria.

Si sa molto poco dei due, uno tempo dopo fornì un resoconto abbastanza confuso dell’evento ad un giornale dell’epoca, l’uomo disse di aver percepito uno strano ronzio poco prima dell’entrata nel tunnel e di essersi buttato fuori dallo stesso, insieme ad un altro passeggero. Questo, oltre la fitta nebbia, era quanto ricordava dell’accaduto.

Non esistono altre informazioni su questo episodio, un po' perché si dice che La Zanetti avrebbe messo a tacere l’accaduto perché un disastro del genere avrebbe probabilmente causato il fallimento della società ed anche perché le ricerche nel tunnel compiute dagli operai de La Zanetti, insieme alla polizia, si rivelarono infruttuose.

Le autorità, data la sua fama sinistra, fecero chiudere il tunnel e nel 1915, durante la Prima Guerra Mondiale, una bomba lo distrusse, seppellendo definitamente ogni possibile ulteriore esplorazione volta ad accertare i fatti.

A causa delle poche testimonianze – in pratica solo il viaggiatore che si è buttato prima di entrare nel tunnel - e della mancanza di prove questa pare essere una leggenda, ma da questo momento il treno inizia a comparire sulle rotaie di mezzo mondo: ce ne sono tracce dalle parti di Mosca, oppure a Chernobyl – poco tempo prima dell’incidente alla centrale nucleare – a Sebastopoli, in Norvegia, fino ai Balcani.

Ma il treno non pare muoversi solo nello spazio: nei registri medioevali di un monastero di Modena, è citata una macchina che emetteva sbuffi di fumo di tre carrozze con della gente rasata e vestita di nero a bordo.

Nel 1840 uno psichiatra di Città del Messico sostiene nei suoi diari di aver visitato nel suo ospedale un gruppo di 104 italiani vestiti strani, che sostenevano di star viaggiando su un treno. Lo psichiatra liquidò l’evento come un caso di isteria di massa ed il caso si chiuse li, della presenza di quei pazienti non ce ne è altra traccia.

Il 29 ottobre del 1955 una notte un vecchio treno che, secondo i testimoni era stato costruito prima della Guerra apparve in Ucraina a Zavalichi, un ferroviere sostiene che il treno si muovesse senza emettere alcun suono, come se fluttuasse.

Giolitti, a quel tempo Primo Ministro del Regno d'Italia, fece impiegare più di diecimila uomini delle Regio Esercito per le ricerche, più precisamente nei tratti appenninici tosco emiliani. Furono ritrovati lungo i binari degli abiti medievali apparentemente nuovi e non usurati dal tempo, che gli studiosi dell'epoca attribuiscono che appartenessero a dei nobili modenesi che si presume siano saliti sul treno nel 1300.



NOVAX FA OVERDOSE DI VITAMINA D PER PREVENIRE IL COVID:FINISCE IN TERAPIA INTENSIVA


No vax dalla prima ora, mai pentito, si è imbottito di vitamina D per prevenire eventuali effetti negativi del Coronavirus.
 Ha abusato talmente tanto della vitamina da andare in «overdose» e finire in terapia intensiva all’ospedale Sant’Antonio di Padova. Protagonista della vicenda un cinquantenne padovano, tutt’ora ricoverato, a cui i sanitari dell’équipe del professor Lorenzo Calò, direttore della Nefrologia 2, hanno salvato la vita: l’uomo ha contratto il Covid-19 nelle scorse settimane tanto da dover essere curato agli Infettivi in Azienda Ospedaliera. Proprio durante la prima degenza gli esami clinici hanno fatto emergere un dato inconfutabile: un’intossicazione da calcio dovuta all’assunzione eccessiva di vitamina D. 

Per capirci, normalmente a un paziente che necessita di quella sostanza viene prescritto di assumerne circa 100mila unità ogni 14 giorni. Il no vax è arrivato ad auto somministrarsene circa 200mila unità ogni giorno, all’incirca due flaconi ogni 24 ore. Dopo il ricovero gli esami hanno fatto emergere la presenza di vitamina D mille volte oltre la norma: il suo quadro clinico è precipitato venerdì. Dopo le cure farmacologiche in reparto, il paziente ha avuto la necessità di essere trasferito in terapia intensiva dove è stato sottoposto a dialisi, durata circa 24 ore, per ripulire il sangue e abbassare i livelli di calcio. La cura ha funzionato e l’uomo è uscito dalla rianimazione, tuttavia le sue condizioni di salute preoccupano non poco i medici. Il problema è che al momento non è possibile sapere quanta vitamina D rilascerà ancora l’organismo e le conseguenze per il paziente. «Siamo medici e trattiamo chiunque — spiega il professor Lorenzo Calò — che sia pro o contro i vaccini, per noi tutti i pazienti quando hanno bisogno vengono seguiti. L’unica cosa che ci sentiamo di raccomandare a chiunque, anche ai no vax, è che va consultato sempre il proprio medico di famiglia prima di somministrarsi qualsiasi farmaco, chiedendo spiegazioni piuttosto che agire in maniera autonoma, correndo dei rischi notevoli come è stato in questo caso».


L'ABF ARBITRO BANCARIO FINANZIARIO.COS'E' E COME FUNZIONA



L’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) è un sistema di risoluzione alternativa delle controversie (ADR) che possono sorgere tra i clienti e le banche e gli altri intermediari in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari; rappresenta un’opportunitа di tutela più semplice, rapida ed economica rispetto a quella offerta dal giudice ordinario. L'ABF è un organismo indipendente e imparziale nei compiti e nelle decisioni, sostenuto nel suo funzionamento dalla Banca d'Italia.

Il ricorso è deciso esclusivamente sulla base della documentazione prodotta dalle parti (ricorrente e intermediario); non è necessaria l'assistenza di un avvocato.

Le decisioni dell'ABF non sono vincolanti come quelle del giudice ma, se l'intermediario non le rispetta, la notizia del loro inadempimento è resa pubblica. Dopo una decisione dell'ABF, la parte interessata può comunque ricorrere al giudice ordinario.”

Nel dettaglio possiamo dire che un punto di forza dell’Organismo di cui sopra è certamente quello della velocità di risoluzione delle controversie a fronte, però, della non vincolatività delle sue decisioni.

La procedura all’ABF è semplice e poco onerosa per il cliente che deve, infatti, versare unicamente la somma di € 20,00 per potere instaurare il procedimento; tra l’altro lo stesso non necessita di difesa tecnica e può pertanto essere instaurato anche senza l’assistenza di un legale; sul punto, peraltro non possiamo fare a meno di sottolineare come la difesa tecnica, in una materia così complessa come il diritto bancario e finanziario, è altamente consigliata.

Un’altro elemento che è di sicuro vantaggio per il cliente è quello relativo alla disciplina della soccombenza delle spese: infatti, nel caso di rigetto del ricorso il Cliente non viene condannato al rimborso delle spese legali sostenute dall’intermediario, mentre nel caso di accoglimento di norma gli vengono liquidate le spese e gli oneri legali già sostenuti.

tempi, come detto, sono certamente un punto di forza.

In un contesto, quale quello italiano in cui le sentenze non arrivano quasi mai prima di 3-5 anni (a seconda del foro), la durata media dei procedimenti è attualmente di poco superiore ai sei mesi (il Sole 24 ore ha di recente stimato 216 giorni di durata media).

 

Come è composto e dove ha sede l’ABF?

Ogni Collegio dell’ABF è composto da 4 membri più il Presidente. 

Il Presidente e due membri sono individuati e nominati dalla Banca d’Italia, mentre gli altri due membri sono designati uno dalle associazioni rappresentative dei clienti e l’altro dalle associazioni degli intermediari. 

A tutti i componenti vengono richiesti requisiti requisiti di professionalità, di onorabilità imparzialità.

Ci sono sei sedi in tutta Italia: Milano, Torino, Bologna, Roma, Napoli, Bari e Palermo.

Il collegio di Milano è competente per Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Veneto.

Il collegio di Torino è competente per Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.

Il collegio di Bologna è competente per Emilia-Romagna e Toscana.

Il collegio di Roma è competente per  Lazio, Abruzzo, Marche ed Umbria. 

Il collegio di Napoli è competente per Campania e Molise.

Il collegio di Bari è competente per Puglia, Basilicata e Calabria

Il collegio di Palermo è competente per Sicilia e Sardegna. 

 

Quali soggetti possono adire l’ABF?

Il Ricorso può essere presentato unicamente da soggetti titolari di un rapporto contrattuale (anche già estinto) o che comunque siano entrati in relazione con un intermediario per la prestazione di servizi bancari / finanziari o di pagamento. 

 

Quali sono i imiti di competenza dell’ABF?

L’Arbitro Bancario Finanziario ha una competenza limitata alle controversie relative a operazioni e servizi bancari e finanziari intercorsi tra cliente e intermediario con espressa esclusione delle controversi relativa ai servizi ed attività di investimento.

Esiste un limite di valore: quando la richiesta del ricorrente ha ad oggetto la corresponsione di una somma di denaro, a qualunque titolo, la controversia può essere trattata solo se l’importo richiesto non sia superiore ad € 100.000,00.

Sono escluse dalla competenza dell’ABF:

1) le controversie relative ad operazioni avvenute prima del 01.01.2009;

2) le questioni relative a beni materiali o a servizi che non siano bancari e finanziari;

3) le questioni concernenti altri contratti che siano nel caso funzionalmente collegati al contratto bancario o finanziario (un esempio per tutti: vizi di un bene concesso in leasing o acquistato con un finanziamento al consumo);

4) le richieste di risarcimento dei danni ulteriori (come il danno morale);

5) le controversie per le quali è già pendente una causa o è stata espletata una procedura di mediazione o arbitrale (salvo che la stessa non sia fallita) oppure nei casi di pendenza di un procedimento di esecuzione forzata o di ingiunzione.

A livello di competenza territoriale, inoltre, è rilevante il luogo dove il ricorrente ha eletto il proprio domicilio nel ricorso e a tal proposito (dopo la riforma del dicembre 2016) si distinguono i collegi ABF di Milano, Torino, Bologna, Roma, Napoli, Bari e Palermo.

 

I requisiti di ammissibilità del Reclamo all’ABF

Prima di adire l’ABF è necessario avere sporto reclamo all’intermediario (e che lo stesso non sia stato in tutto o in parte accolto) avente ad oggetto la stessa vicenda oggetto del Ricorso all’ABF.

In particolare, si può adire l’ABF dopo il rigetto del reclamo da parte dell’intermediario oppure dopo il decorso di 30 giorni senza riscontro.

Il Ricorso all’ABF deve essere inoltrato entro dodici mesi dalla risposta dell’intermediario (o dal trentesimo giorno senza risposta.

Come accennato il contenuto del Ricorso all’ABF deve essere lo stesso del Reclamo, a pena di inammissibilità.

Alla luce di quanto sopra, sarà importante richiedere, già con il reclamo, il rimborso delle spese di assistenza legale in quanto diversamente - a prescindere dall’esito del ricorso - esse non saranno riconosciute in sede arbitrale perché non preventivamente richieste.

 

Le decisioni dell’ABF sono vincolanti?

Questo aspetto rappresenta il limite del ricorso all’ABF.

Ed invero, se l’intermediario non esegue spontaneamente la decisione, l’unica conseguenza immediata e diretta di tale contegno è quella, per così dire, reputazionale: infatti di tale inadempimento viene data notizia sul sito dell’ABF, su due quotidiani nazionali e sulla pagina iniziale del sito dell’intermediario stesso, con le indubbie  conseguenze sul lato, appunto della reputazione dell’intermediario inadempiente. 

Ovviamente, se l’intermediario non esegue la decisione, il Cliente può rivolgersi all’Autorità giudiziaria e vantare la precedente decisione favorevole dell’ABF. 

Infine, non essendo la decisione vincolante neppure per il cliente, non è escluso che, nell’ipotesi di rigetto, lo stesso possa ugualmente adire l’Autorità giudiziaria.

8 dic 2021

CHIANALEA NOMINATO IL BORGO DELL' AMORE.IL LUOGO DEL MEDITERRANEO DOVE SI CONCEPISCE MEGLIO


Camminando per i vicoli di Chianalea si ha subito l’impressione di entrare in un luogo magico intriso di storia e di percepirne atmosfera e suggestioni. Il borgo, il Castello dei Ruffo e le sue imponenti mura, lo sbattere delle onde del mare, trasportano immediatamente in un’altra dimensione e inevitabilmente evocano il ricordo, di omerica memoria, di Ulisse.

Per chi avesse ancora voglia di romanticismo potrà passeggiare per le sue viuzze, salire la scalinata degli innamorati e ammirare la statua delle Sirene... e poi!!!

Secondo uno studio durato dieci anni, portato avanti dai reparti di ginecologia italiani, circa 500mila concepimenti in Europa sono stati fatti tra i vicoli di Chianalea.

Le coppie intervistate, hanno affermato che l'atto del concepimento è stato fatto a Chianalea e per la maggior parte dei casi i rapporti si sono consumati tra i vicoletti, gli usci, le scalinate o fra gli scogli del borgo calabrese. Infatti, molti residenti del luogo, hanno più volte denunciato e postato sui social scene di sesso che si consumavano a qualsiasi ora del giorno e della notte, con grande imbarazzo dei numerosi turisti.

Gli studiosi hanno individuato in tre fattori principali le cause del repentino innalzamento del testosterone, l'abbassamento dei freni inibitori e l'aumento della fertilità femminile: primo, il consumo di pesce fresco e ossigenato dello Stretto di Messina, secondo, l'aria ricca di iodio e salsedine, terzo l'odore di posidonia, che abbinati alle particolari condizioni climatiche del luogo, scatenano nei visitatori un distacco dalla realtà portandoli a fare l'amore dove capita.

FINTO CIECO INDICA LA STRADA AI FINANZIERI:ARRESTATO!!!


Si finge cieco e per 20 anni prende la pensione di invalidità. Importo intascato, circa 525mila euro dal 2001. La Guardia di Finanza di Fermo ha denunciato un dipendente pubblico con l’accusa di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. In un’occasione ha addirittura fornito agli stessi Finanzieri, presentati  come comuni passanti bisognosi di indicazioni stradali, precise informazioni sull’itinerario da seguire, indicando a gesti le strade da percorrere e dove avrebbero dovuto svoltare. 

Secondo quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle l’uomo, originario di Porto Sant’Elpidio, aveva dichiarato la sua condizione di “cieco assoluto”. Nel 2001 la commissione medica accertatrice avrebbe illegittimamente riconosciuto
l’invalidità, consentendo al dipendente di percepire importi mensili, compresi tra gli 800 ed i 1.000 euro, sommati al normale stipendio incassato come dipendente pubblico. Il medico di categoria, oculista, responsabile della valutazione tecnica della commissione medica competente, è deceduto nel 2013. 

L’indagine condotta dai militari, che hanno sempre operato in abiti borghesi, ha consentito di verificare le abitudini quotidiane dell’uomo, il quale abitualmente si recava a lavoro a bordo di mezzi pubblici, senza ricorrere a mezzi di aiuto come bastone, cane guida o accompagnatore. Nel tragitto casa-lavoro e negli spostamenti quotidiani non utilizzava occhiali, attraversava con disinvoltura la strada schivando ostacoli e salendo il marciapiede. In un’occasione ha addirittura fornito agli stessi Finanzieri, presentatisi come comuni passanti bisognosi di indicazioni stradali, precise informazioni sull’itinerario da seguire, indicando a gesti le strade da percorrere e dove avrebbero dovuto svoltare. 

7 dic 2021

LO JONIO RESTITUISCE UNA BOTTIGLIA DI PLASTICA INTATTA DOPO 50 ANNI

Mezzo secolo a galla nel mare e praticamente intatta nella sua capacità d'inquinare. È il destino di una bottiglia di plastica riemersa dai flutti in questi giorni su una spiaggia presso Ardore nella costa jonica calabrese, in provincia di Reggio Calabria.

Il biologo Tony Barrese ha pubblicato una foto, a testimoniarne 'l'indistruttibilità'. 

La bottiglia, una confezione di detersivo liquido Fairy per lavastoviglie installate su mercantili risalente almeno a 50 anni fa, a leggerne l'etichetta, perfettamente conservata, dove si evince che appartiene ad un lotto prodotto nel maggio del '71.

Come spiega il dottor Barrese, ci vogliono 450 anni per smaltire la plastica : "Siamo sconcertati dalla quantità di rifiuti spinti dall'acqua sulla spiaggia ed è stato scioccante scoprire quanto a lungo questa immondizia possa sopravvivere danneggiando in ultima analisi la natura". I militanti ambientalisti non potrebbero essere più d'accordo.

BONUS VACANZE: SCADENZA DELLE DOMANDE IL 30 GIUGNO

La procedura per la richiesta del  Bonus vacanze  va effettuata solamente online tramite la app “Io” da smartphone. Basta munirsi di Spid o ...